Il Nasdaq è appena stato ribilanciato, ma cosa significa? Come puoi trarne vantaggio? Ecco la nostra guida.
Il Nasdaq 100 sta affrontando un evento speciale: il ribilanciamento delle sue azioni. Il 24 luglio, il peso dei sei giganti tech – Apple, Microsoft, Alphabet, Nvidia, Amazon e Tesla – all’interno dell’indice è stato ridimensionato per adempiere alle regole di diversificazione imposte dalla SEC (Securities and Exchange Commission).
La questione principale riguarda la forte concentrazione di queste sei aziende all’interno dell’indice. Grazie all’impulso dell’intelligenza artificiale, esse hanno raggiunto un peso complessivo superiore al 50%, superando il limite cumulativo del 48% fissato dalla normativa.
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Cos’è il ribilanciamento?
Il ribilanciamento è un processo di adeguamento dell’indice azionario che consiste nel ricalibrare le ponderazioni delle singole azioni al fine di mantenere un equilibrio ottimale all’interno dell’indice.
Questo avviene normalmente ogni trimestre, ma questa volta è stato programmato un ribilanciamento “speciale” per affrontare l’eccessiva concentrazione e riallineare le ponderazioni delle aziende. Ciò non comporterà aggiunte o rimozioni dall’indice, ma si concentrerà sul ridimensionamento della ponderazione di alcuni componenti per garantire una maggiore diversificazione e ridurre i rischi per gli investitori.
Nvidia, Meta e Tesla hanno registrato performance eccezionali dall’inizio dell’anno, superando i limiti di peso stabiliti dall’indice e rendendo essenziale un ribilanciamento per garantire una distribuzione equilibrata delle azioni nell’indice.
Questo evidenzia il crescente interesse degli investitori verso le aziende di punta nel settore tecnologico e la necessità di ridistribuire le ponderazioni delle azioni in modo più proporzionato, limitando l’influenza eccessiva delle aziende più grandi e garantendo una maggiore stabilità complessiva dell’indice.
Cosa succederà per gli investitori?
Il ribilanciamento avrà un impatto significativo sugli investitori dei fondi legati all’indice Nasdaq 100. I loro portafogli saranno diversi poiché alcune azioni verranno ridimensionate e altre vedranno un aumento maggiore della loro presenza nell’indice.
Prima del ribilanciamento, chi investiva 1.000 euro in un ETF collegato al Nasdaq finanziava principalmente solo cinque grandi aziende. Dopo il 24 luglio, il finanziamento sarà più distribuito, con 400 euro alle grandi aziende e 600 euro alle aziende più piccole presenti nell’indice tecnologico.
Fondi comuni di investimento ed ETF che replicano l’indice dovranno quindi vendere parte delle loro quote delle “Big Tech” e aumentare le loro posizioni su altre aziende nell’indice. Ciò garantirà una maggiore diversificazione per gli investitori, riducendo la concentrazione su poche aziende dominanti nel settore tecnologico. Tuttavia, potrebbe comportare costi di negoziazione e fiscali derivanti dalla vendita di azioni che hanno registrato forti guadagni.
L’effetto del ribilanciamento sull’industria degli ETF potrebbe essere significativo. Miliardi di dollari di azioni saranno scambiati per permettere ai fondi di adeguarsi al cambiamento, il che potrebbe causare una maggiore volatilità nei mercati. Tuttavia, l’effetto sulle azioni stesse sarà limitato poiché le vendite riguarderanno azioni molto liquide.
Qual è la nostra opinione?
Nonostante il ribilanciamento del Nasdaq, la nostra strategia rimane ferma e mira a mantenere un peso “importante” sulle aziende tecnologiche per sfruttare l’impulso rialzista dell’indice.
Questa decisione si basa sulla nostra fiducia nel settore tecnologico e sulla sua capacità di generare rendimenti significativi nel lungo periodo. Riconosciamo che il ribilanciamento potrebbe portare a una ridistribuzione delle ponderazioni delle aziende nell’indice, ma riteniamo che il potenziale delle aziende tecnologiche continuerà a guidare la crescita complessiva del Nasdaq.
La spinta dell’intelligenza artificiale, la continua innovazione e la crescente adozione delle nuove tecnologie sostengono la nostra convinzione nella prospettiva di lungo termine del settore. Mantenendo un peso su queste aziende, miriamo a cogliere le opportunità di crescita e a massimizzare i rendimenti per gli investitori nel contesto di un mercato tecnologico dinamico e in continua evoluzione.
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Giacomo Saver – CEO Segreti Bancari
