Replay è il PAC in ETF di Fineco che costa meno di un programma tradizionale. Ma va bene solo per chi è ricco.
Come funziona Fineco Replay
Il PAC in ETF di cui stiamo parlando permette l’investimento mensile automatico di un certo importo, in modo analogo a quanto accade nei programmi tradizionali. Si tratta, quindi, di un sistema che presenta un duplice vantaggio. In primo luogo convoglia il risparmio in formazione verso un impiego redditizio. Dall’altro, invece, permette di effettuare un’efficace diversificazione temporale dell’investimento . In parole povere esso evita di concentrare gli acquisti in un unico momento.
Esistono due modi per usare Replay. Vediamoli insieme.
Definizione della quantità
In questo modo la quantità resterà fissa, mentre l’importo addebitato in conto corrente varia in base alla quotazione attuale del sottostante. Il prezzo medio di carico sarà pari alla media aritmetica semplice degli acquisti fatti. Se, ad esempio, il prezzo segue questa dinamica:
- 10 €
- 5 €
- 15 €
ipotizzando di investire 100 € al mese, il costo medio di carico sarà di 10 €.
Definizione dell’importo
Fissando la cifra da investire mensilmente, la quantità dell’ETF acquistata da Fineco Reply varierà in base alla quotazione. Infatti occorrerà dividere la rata periodica per il prezzo attuale al fine di ricavare i pezzi acquistati.
A differenza del caso precedente il costo medio di carico sarà pari alla media aritmetica ponderata dei prezzi. Ciò perfette di creare il classico comportamento asimmetrico che rende la formula PAC interessante. In definitiva il costo medio si avvicina di più al minimo del periodo di quanto esso non tenda al massimo.
Se, ad esempio, investissimo 100 € al mese le quantità acquistare sarebbero le seguenti:
- 10
- 20
- 6
A fronte di 300€ investiti avremmo che il costo medio diventa di 8,33€. Si tratta di un valore inferiore rispetto ai 10€ del caso precedente.
Vantaggi di Replay
Il PAC in ETF offerto da Fineco, in apparenza, presenta alcuni vantaggi. Essi, per lo più, sono i benefici tipici di un investimento in ETF, che si possono sintetizzare nei costi bassi e nell’assenza del rischio gestore.
Impara ad investire e scegli i migliori ETF
In particolare chi si affida ad un fondo di investimento corre il rischio di ottenere una performance inferiore a quella del mercato sottostante a causa delle scelte fatte dal gestore. Al contrario l’ETF permette di ottenere un rendimento esattamente pari a quello registrato dal mercato.
Inoltre, come tutti sappiamo, i costi di gestione di un ETF sono risibili se raffrontati a quelli di un prodotto tradizionale a gestione attiva.
Fineco non fa pagare l’anticipo commissionale tipico dei PAC in fondi. Chi sottoscrive un fondo di investimento nella formula tradizionale anticiperà una quota delle commissioni calcolate sull’intero piano al momento della sottoscrizione.
Immaginiamo, ad esempio, che un investitore scelga di versare 100 € al mese per 10 anni. La banca stima che l’importo del piano sia di 132 rate, ossia le 120 mensilità cui si aggiunge un anno anticipato. In tale modo il valore del piano sarà di 13.200 €. Se la commissione di ingresso è del 4% il totale che l’investitore pagherà sarà di 528 €. Il 30% di questa cifra sarà addebitata in anticipo, sulla maxi rata iniziale.
Con Replay, invece, non esistono rate iniziali maggiorate. In tale modo si potranno investire 100 € al mese senza costi nascosti o cavilli. Ciò permette di non subire penalizzazioni se si sceglierà di interrompere il piano. Al contrario un PAC tradizionale offrirà l’alibi alla banca per convincerne il completamento a causa del fatto che una parte importante delle commissioni sono state prese all’inizio.
Infine con Replay è possibile suddividere l’importo mensile in più di un ETF. La novità consiste nella possibilità di creare un portafoglio di ETF. Occorre, però, tenere presente che il costo del servizio cresce con il numero degli strumenti usati.
Un piccolo trucco che vedremo tra poco permette di ottimizzare questo aspetto.
Gli svantaggi dei PAC in ETF
A fronte dei pregi il programma di Fineco presenta alcuni limiti importanti. I costi, ad esempio, sono elevati e rappresentano un ostacolo per chi vuole investire cifre modeste.
Ecco, in sintesi, le commissioni che la banca applica a chi sottoscrive Replay:
- 2,95 € fino a 2 ETF
- 6,95 € tra 3 e 6
- 13,95 € tra 7 e 12
Al di là di tutto, un investimento mensile di 100 € è soggetto ad un costo di circa 3 € che rende, di fatto, la commissione bancaria pari al 3%. Inoltre se si sceglie di inserire nel programma un numero minimo di ETF, ad esempio tre, i costi crescono ulteriormente.
Secondo il nostro Ufficio Analisi e Mercati una commissione sostenibile, che non penalizzi troppo i rendimenti, non deve superare lo 0,60% dell’importo investito. Sulla base di ciò emerge come Replay sia interessante da valutare per chi ha almeno 500 e al mese da investire.
Consigli operativi
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Chi ha una capacità di risparmio inferiore a 500 € al mese farà bene a evitare del tutto Replay. Allo stesso modo chi ha una strategia di investimento più articolata non ha bisogno di questo strumento. Nel primo caso, in definitiva, è sufficiente tenere i soldi sul conto corrente e comprare ETF quando l’importo da investire è pari a circa 2.000 €.
Un’alternativa consiste nel cercare una piattaforma alternativa che limiti l’impatto delle commissioni per eseguito. Chi, invece, ha almeno 500 € al mese da investire potrà prendere in considerazione Replay. Resta il limite del numero degli ETF, poiché se questi superano le due unità i costi lievitano molto.
A questo punto abbiamo due alternative possibili.
Usare due soli ETF
Scegliendo un ETF che cloni un indice globale, come ad esempio l’MSCI AC World o il FTSE All Country e un ETF obbligazionario globale con copertura dal rischio di cambio avremo un semplice portafoglio bilanciato con soli due strumenti. Ciò permetterà di stare nella prima fascia di prezzo e contenere i costi a 2,95 € al mese.
Lo svantaggio è che ci troviamo a gestire due strumenti insieme.
Usare gli ETF Life Strategy
Chi ama la semplicità può usare un ETF Vanguard della famiglia life strategy. In questo modo, grazie ai costi bassi del prodotto, si potrà investire in un fondo che è esso stesso un portafoglio. Occorrerà solo cambiare l’ETF sottostante con il trascorrere del tempo se si vuole adottare un approccio basato sul life cycle. Ma questa è un’altra storia.
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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari