Il Price to Book Value è il rapporto tra il prezzo ed il patrimonio netto. Esso, in definitiva, confronta il valore di bilancio di un’azione con quello di mercato.
Come funziona il Price to Book Value
Il rapporto prezzo/valore contabile (o price to book value) è un indicatore della convenienza relativa all’investimento in azioni. Esso, in breve, rapporta il prezzo di mercato di un titolo al suo valore patrimoniale. Quest’ultimo è espresso come rapporto tra il patrimonio netto contabile risultante dal bilancio e il numero di azioni in circolazione.
Il patrimonio netto rappresenta il capitale di proprietà dell’azienda. Tale valore si calcola sommando tutti i beni materiali e no della società e sottraendo le passività. Prima di continuare permettimi di ricordarti che se la finanza ti appassiona hai a tua disposizione i nostri corsi per imparare ad investire. Testali gratis!
Gli investitori consapevoli usano il prezzo/valore contabile, o price to book ratio, per capire se un’azienda sia sopravvalutata o sottovalutata dal mercato. Si tratta, in breve, di un ratio molto comune tra gli investitori “value” che vanno in cerca di occasioni tra i temi rigettati dalle mode del momento.
Un P/B basso, ad esempio, rappresenta un adeguato margine di sicurezza per l’investitore. Questi, infatti, sa che in caso di default dell’emittente potrà comunque contare su una frazione del patrimonio netto dell’azienda. A livello borsistico, poi, le società con un P/B contenuto offrono, di solito, buone prospettive di rivalutazione a medio termine.
Importante notare come il dato vada confrontato all’interno di aziende appartenenti allo stesso settore, così come accade con il Price Earning. Il P/B è uno degli indicatori preferiti da Warren Buffett ed è usato, tra gli altri, nelle sue scelte di investimento.
Ricordo che l’idea sottostante è che i mercati siano inefficienti, per cui scegliendo azioni con un price to book ratio contenuto è possibile, nel lungo andare, battere il mercato sfruttando quei temi che sono stati scartati per seguire le mode.
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Significato di un basso Price to Book Value (P/B ratio)
Un valore del prezzo/valore contabile inferiore all’unità segnala agli investitori che il titolo è sottovalutato. La quotazione, infatti, è inferiore alla fetta di patrimonio netto rappresentata. In altri termini, l’azienda vale in borsa meno dell’importo del proprio capitale netto ottenibile in caso di liquidazione.
Criticità di un basso P/B
Sopravvalutazione degli attivi
Un price to book value basso rafforza il concetto di margine di sicurezza. Nonostante il patrimonio netto contabile sia diverso dal valore di liquidazione, ottenibile se la società chiudesse, un valore basso del P/B è indubbiamente positivo. Esiste, tuttavia, anche la situazione opposta. In breve le attività aziendali potrebbero essere sopravvalutate. Ad esempio immagina il caso di un’azienda ad alto deperimento tecnologico. I suoi attivi, iscritti a bilancio al costo storico, potrebbero valere sul mercato molto meno, in termini attuali.
Ciò impatterebbe sul price to book value, che sarebbe troppo basso a causa della sopravvalutazione del denominatore.
Redditività insoddisfacente
Un basso P/B potrebbe significare che la redditività del capitale investito (misurata attraverso il ROA, il return on asset) è scarsa. Ciò implica che il mercato, in qualche modo, stia punendo quella società che ha una valutazione conveniente poiché al proprio interno si celano problemi spinosi.
Perché scegliere titoli con un basso price to book value
Molto spesso, però, un P/B basso è un indicatore positivo. Esso va letto congiuntamente con altri indicatori, se vuoi fare una scelta efficace dei titoli migliori. Tuttavia la ragione per cui un’azienda scende così in basso, in termini relativi, è molto spesso di natura psicologica. Alcuni settori, o alcune realtà aziendali, in breve, perdono appeal per motivi più vari.
Ad esempio un’azienda solida può attraversare una crisi temporanea. Questo ha effetti immediati sulla sua quotazione che scende rendendo, però, il titolo conveniente per chi opera secondo un’ottica contrarian o salmon.
Significato di un alto Price to Book Value (P/B ratio)
Quando il P/B è superiore all’unità il titolo sottostante quota a premio. In altri termini gli investitori ritengono la società così promettente da essere disposti a pagare un sovrapprezzo, o una sorta di avviamento, pur di entrare a fare parte del business.
Ad esempio un price to book ratio di tre unità significa che il prezzo dell’azione è pari a tre volte il suo valore di bilancio. Gli investitori sono quindi molto ottimisti sul futuro di quell’azienda. Ciò potrebbe essere vero nel breve termine, meno nel lungo periodo.
Come diceva Benjamin Graham “nel breve il mercato vota, nel lungo il mercato pesa“. Ciò, in definitiva, dimostra come l’effetto trascinamento di breve periodo, causato da fenomeni di euforia, nel tempo farò immancabilmente i conti con il valore reale dell’attività sottostante.
Criticità di un alto P/B
Quando il rapporto cresce troppo il focus degli investitori si sposta dal valore patrimoniale dell’azienda al business futuro. In altri termini se una società cresce a ritmi elevati il fatto che la sua quotazione sia cara rispetto al patrimonio netto potrebbe non rappresentare un problema.
Tuttavia nel caso in cui ci troviamo di fronte ad aziende ad alto P/B è bene fare un’analisi supplementare di altri due indicatori, il price earning e il ROE. Quest’ultimo, in particolare, ci dice quale sia la redditività percentuale del patrimonio netto. Un alto ROE, in breve, potrebbe giustificare un elevato P/B. Ma se a fronte di un price to book value elevato il ROE è basso è meglio evitare di investire.
Perché fare attenzione ai titoli con un alto price to book ratio
Un titolo con un P/B alto è un così detto titolo di crescita (o growth). Esso, in breve, ha come sottostante una società aggressiva, che sta facendosi strada nel mercato in modo rapido e “feroce”. Tuttavia un tasso di crescita degli utili troppo elevato non è sostenibile nel lungo periodo.
Inoltre se l’elevato ratio price to book è giustificato da una moda passeggera, quando la narrazione prevalente sposta l’interesse degli investitori altrove saranno guai. Il prezzo del titolo sopravvalutato, in breve, potrebbe cadere con perdite consistenti nel lungo periodo.
I limiti del price to book (P/B) value
Sebbene il rapporto sia molto usato nella selezione delle azioni migliori, esso presenta alcuni limiti importanti che è bene conoscere per evitare di commettere errori.
Settori merceologici
Il P/B ha senso se i titoli coinvolti appartengono a settori merceologici tradizionali. Se, invece, prendiamo ad esempio le digital companies il rapporto perde del tutto senso. Queste ultime, infatti, fanno del valore patrimoniale basso il loro punto di forza. I mercati finanziari, invece, premiano i loro utili ed il modello di business vincente. Ciò si traduce in P/B molto elevati che però non conducono, immediatamente, a società sopravvalutate.
Attività immateriali
Mentre le immobilizzazioni immateriali sono iscritte a bilancio, altri attivi non lo sono. A titolo di esempio il vantaggio competitivo di una società, la brand awareness, la proprietà intellettuale o la capacità innovativa sono escluse dal patrimonio netto.
Esse, però, rappresentano un valore importante ed una notevole fonte di vantaggio competitivo. Un alto price to book value, in definitiva, potrebbe capitalizzare questi aspetti intangibili che non trovano contropartita immediata nei dati di bilancio.
Situazione debitoria
Il P/B non permette di fare una valutazione immediata circa la situazione finanziaria di una società. Se il prezzo è basso, in relazione al patrimonio netto, il price to book value sarà contenuto. Ma l’azienda potrebbe essere sommersa dai debiti. In sintesi il costo degli interessi, più il dissesto finanziario, potrebbero portare l’azienda sul lastrico, ma ciò non si vede dal P/B.
Svalutazione degli attivi
I principi contabili prevedono, a meno di eccezioni, di valutare le attività aziendali al costo storico. Ma i cespiti potrebbero avere un valore di mercato inferiore o superiore a quello al quale furono comprati. Immagina, ad esempio, ad un capannone il cui valore potrebbe essere molto superiore al prezzo di acquisto. O, al contrario, non essere stato adeguatamente svalutato dal management.
Lo sfasamento tra il costo di sostituzione degli attivi aziendali e il loro valore di bilancio potrebbe, facilmente, impattare sul rapporto tra prezzo e valore contabile alternandolo.
Come si calcola il price to book value
Il calcolo del rapporto è piuttosto semplice da fare. Esso, tuttavia, varia di continuo a seconda dell’andamento del prezzo delle azioni sottostanti. La formula è davvero semplice:
PRICE TO BOOK VALUE = prezzo dell’azione / (patrimonio netto/nro di azioni))
Ecco, tuttavia, gli elementi di cui tenere conto nel calcolo.
Il prezzo dell’azione, che varia di continuo. Si può pertanto calcolare un ratio P/B istantaneo, cioè aggiornato istante per istante, o uno medio usando una quotazione media. Un buon metodo consiste nel calcolare diversi price to book value usando, nell’ambito di un certo periodo, il prezzo massimo ed il prezzo minimo.
In tale modo, invece di avere un valore “puntuale” otterremo un range dell’indicatore che ci permette di capire a che punto l’azione è sopravvalutata o sottovalutata all’interno di un certo periodo di tempo.
Il numero delle azioni in circolazione, che è desunto dall’ultimo bilancio. È interessante notare, però, come tale numero possa cambiare nel corso dell’anno ad esempio in seguito a fenomeni di buy back, ovvero di riacquisto delle azioni proprie.
Il patrimonio netto, anch’esso desumibile dall’ultimo bilancio, invece non varia nel corso dell’anno.
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Esempio di calcolo del Price to Book Value
Immaginiamo, a titolo di esempio, di avere questi dati:
- prezzo massimo nell’anno dell’azione Alpha: 15 €
- prezzo minimo della stessa azione: 9 €
- patrimonio netto della società: 1 milione di euro
- azioni in circolazione: 50.000
Il calcolo del price to book ratio passa, dapprima, per il calcolo del valore contabile della singola azione. Il valore si ottiene dividendo il patrimonio netto per il numero di azioni in circolazione: (1.000.000/50.000) = 20 €.
A questo punto per avere il P/B occorre disporre di un prezzo aggiornato. Se vogliamo calcolare un intervallo, invece di un valore puntuale, possiamo usare il prezzo massimo e minimo dell’anno. Avremo quindi:
- P/B massimo: 15/20 = 0,75
- P/B minimo: 0,45.
In sintesi possiamo affermare che l’azione Alpha è decisamente sottovalutata. Questo, però, non implica istantaneamente la convenienza ad investire. Occorre, infatti, fare ulteriori analisi. Possiamo però affermare che un basso livello del Price to Book è un ottimo punto di partenza.
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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari