Il panic selling si accompagna a cadute rovinose dei mercati finanziari. Gli investitori, infatti, corrono a vendere presi dalla paura irrazionale di perdere tutto. In queste fasi di mercato, tuttavia, si creano delle grandi ed interessanti opportunità di guadagno. Scopriamo insieme come funziona il “terrore irrazionale” e come governarlo a nostro vantaggio.
Cosa significa panic selling?
Panic selling in inglese significa vendita da panico. E’ un fenomeno che si verifica quando gli investitori si spaventano per qualche evento ritenuto catastrofico e iniziano a vendere in maniera irrazionale, facendosi guidare dall’emotività irrazionale.
Il fatto che tutti (o quasi, i furbi ci sono sempre) vendano fa crollare ancora di più le quotazioni: i titoli diventano un pezzo di carbone ardente di cui liberarsi a qualsiasi prezzo.
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Chi si fa prendere dal panic selling pensa che il tuo titolo valga zero (anche se effettivamente non è così) e quindi si accontenta di qualunque cifra pur di liberarsene. Questo comporta un crollo disastroso delle quotazioni. Spesso il valore dei titoli scende molto di più di quanto sarebbe stato razionale attendersi.
Gli investitori che vendono durante queste fasi subiscono perdite davvero pesanti (ma ci sono anche quelli che invece ci guadagnano). Queste perdite possono essere ancora più ingenti se si opera con la leva finanziaria. Di solito la paura prende il sopravvento quando le quotazioni avevano raggiunto livelli elevati, sorretti da un’euforia irrazionale che ha scollegato il valore delle attività finanziarie dal sottostante reale.
Può accadere, tuttavia, che a innescare il fiume di vendite sia un evento esterno che si verifica in un contesto in cui le quotazioni, a livello di fondamentali, non sono così elevate. È quanto accadde, ad esempio, nel 2008 o più recentemente in occasione della crisi innescata dalla pandemia globale.
A volte sono i programmi automatici di trading che hanno scatenato i ribassi a causa delle vendite simultanee che hanno riversato sul mercato un quantitativo abnorme di titoli. Il famoso crollo di Wall Street del 1987 fu causato proprio da una situazione come questa.
Bolle speculative e psicologia dell’investitore medio
Una bolla speculativa o finanziaria si concretizza nell’ascesa esponenziale del prezzo di un’attività finanziaria. Essa riguarda qualunque tipo di attività. Ad esempio nel 2017 fu coinvolto il Bitcoin, la regina delle criptovalute. Il comun denominatore delle bolle risiede nell’avidità dell’investitore medio. Questi, assistendo ad una crescita dei prezzi che conduce ad un profitto a breve termine, dimentica le basi della finanza e si getta a comprare ciò che è salito di più.
Studi neurologici hanno dimostrato che la mente perde lucidità in occasione dei forti movimenti di mercato. La paura di perdere il treno del rialzo diventa così forte che gli individui sottostimano (o dimenticano) i rischi. Va da sé che non appena le quotazioni scendono queste persone prima ritornano con i piedi per terra.
Poi cadono preda del terrore di perdere tutto. Così si precipitano a vendere quando, esausti, non sono disposti a sopportare ulteriori ribassi. Purtroppo la storia insegna che le vendite avvengono in prossimità dei minimi di mercato.
Come funziona il panic selling e come sfruttarlo
Una volta iniziato, il panic selling tende a snaturare completamente il mercato: l’alternanza tipica tra movimenti dominanti e movimenti correttivi viene alterata e all’investitore si presenta un quadro caotico.
Giornate di rialzo, seguite da bruschi ribassi si alternano vorticosamente. La paura genera altro terrore. Gli investitori più soggetti all’emotività, infatti, corrono a vendere assistendo ad una discesa dei prezzi. Ciò, per effetto delle “curve di retroazione” genera altre vendite che a loro volta alimentano altro panico.
Investire quando tutti vendono
Se hai intenzione di sfruttare a tuo vantaggio questa situazione devi impostare livelli per la gestione del rischio sufficientemente generosi. Se sarai troppo prudente, infatti, non riuscirai ad assorbire la volatilità e il tuo investimento si chiuderà prima del previsto.
Ecco perché ti consigliamo di far riferimento stop loss sulle posizioni più speculative. Tutto questo, però, riguarda il trader aggressivo. Al contrario l’investitore di lungo periodo farà bene ad approfittare dei ribassi violenti del mercato per incrementare le proprie posizioni, comprando nei momenti di grande pessimismo. Giova ricordare, in breve, che il motivo per cui il mercato azionario è più redditizio di quello obbligazionario sta proprio nel fatto che ci sono anni difficili.
Chi sa non solo resistere ai crolli ma addirittura andare in controtendenza sarà ripagato da guadagni molto grandi negli anni successivi.
Qual è il segnale di fine del crollo?
Osserva bene l’ampiezza del corpo delle candele giapponesi: se si iniziano a susseguire candele con ombre molto pronunciate e corpi ridotti (solitamente il rapporto è superiore al 2:1), ciò significa che il momentum del ribasso si sta esaurendo.
Una volta che hai compreso come è possibile evitare di ricadere nel panic selling puoi pensare a come è possibile ricavare profitto da questi eventi. Del resto si tratta pur sempre di un trend pronunciato e violento, capace di portare in pochi giorni a crolli anche del -30% o-40%.
Giustamente la domanda sorge spontanea: è possibile guadagnare durante i crolli? Come posso farlo? Quali sono gli strumenti giusti?
Lo strumento per eccellenza che ti permette di trarre vantaggio dalle vendite irrazionali sono i CFD (Contracts For Difference). Questi, infatti, rendono possibile investire sulle variazioni di prezzo di un titolo finanziario, senza costringerti ad acquistarlo direttamente.
Noi, però, sconsigliamo di “giocare” con i ribassi. Ricorda che secondo studi fatti da eToro l’80% dei clienti che “sfida” il mercato perde mediamente il 36%.
Panic selling ai tempi del coronavirus
Quando è diventato evidente che il nuovo virus avrebbe messo in ginocchio le economie mondiali, le Borse sono letteralmente crollate, con perdite che non si erano mai viste. Poi si è capito, piano piano, che non sarebbe finito il mondo. Qualche settore avrebbe perso, è vero, ma alcune aziende avrebbero addirittura guadagnato.
E che cosa è successo? Che le Borse sono risalite, anche prima che fosse trovata una cura o un vaccino per il Coronavirus.
Anzi, gli indici hanno segnato nuovi massimi in tempi molto rapidi. Gli investitori intelligenti hanno guadagnato durante il panic selling del Coronavirus incrementando le azioni proprio mentre tutti correvano a vendere. Noi, all’interno del servizio Investment Club, abbiamo accresciuto gli investimenti in azioni dei Paesi Emergenti proprio nelle fasi più acute della pandemia.
I consigli di Segreti Bancari
Il panic selling è un evento ciclico e ricorrente sulle borse di tutto il mondo: talvolta colpisce singoli titoli, altre volte interi comparti e più raramente le borse su scala mondiale, come avvenuto nel marzo 2020. Gli effetti di questo evento sono spesso disastrosi e in grado di disorientare gli investitori.
Chi vuole investire speculando in borsa su questo tipo di eventi ha tutto il diritto di farlo, mettendo in conto il rischio di incorrere in perdite se il mercato, come fa spesso, invertirà la rotta all’improvviso.
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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari