Le obbligazioni Astaldi hanno coinvolto molti investitori. Ecco cosa fare se sei tra gli sfortunati possessori.
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La trappola degli Astaldi bond
Astaldi è un’azienda attiva in cinque aree di business:
- costruzione di infrastrutture per il trasporto
- impianti di produzione di energia
- costruzioni civili e industriali
- ingegneria e manutenzione di impianti
Dal punto di vista della solidità, l’azienda presentava dati molto buoni, fino a poco tempo fa. A titolo di esempio la redditività del capitale investito (ROE) era del 16%. Astaldi disponeva di una grande liquidità. Tuttavia l’azienda era soffocata dai debiti che ammontano a 6 volte circa il capitale proprio.
A causa di ciò, la situazione era altamente infiammabile. Infatti, non appena voci di un imminente aumento del capitale sociale hanno iniziato a circolare, la quotazione delle azioni Astaldi è colata a picco, trascinando nel baratro le obbligazioni Astaldi 2020 al 7,125% – contraddistinte dal codice ISIN XS1000393899.
La quotazione dell’obbligazione Astaldi è scivolata fino ad un minimo di 25,50. Il max del 2018 toccato è stato di 92,51. La discesa tra i due valori è molto alta. Senza contare che chi ha comprato il bond in precedenza lo ha pagato di più, con una quotazione di 37 il titolo presenta una perdita del 70% rispetto al valore (ipotetico) di rimborso.
Le “Astaldi obbligazioni” hanno rappresentato, per molti investitori, un’autentica trappola. Intendo dire che chi si è lasciato sedurre dalla cedola alta e ha sottostimato il rischio, ora si trova in grave difficoltà.
Astaldi ultime news e notizie
Novità per quanto riguarda Astaldi. Sul tavolo c’è, infatti, l’ipotesi di un salvataggio da realizzare attraverso un aumento di capitale per la cifra record di 400 milioni. In particolare ciò comporterebbela conversione del bond. In aggiunta, secondo indiscrezioni che circolano nelle sale operative, la conversione in azioni avverrebbe con un taglio sul valore nominale del 40%. Infine un nuovo socio dovrebbe entrare, per portare l’iniezione di liquidità per complessivi 1,5 miliardi di euro.
In breve è certo che le obbligazioni Astaldi non hanno soddisfatto le aspettative degli investitori. Questi ultimi, infatti, si sarebbero accontentati del pagamento degli interessi e del rimborso integrale del capitale. Al contrario oggi essi si trovano a incorrere in perdite degne del più volatile titolo azionario.
Astaldi forum di sostengo per investitori delusi
Le persone in cerca di consigli su cosa fare con i bond Astaldi cercano notizie nei vari forum disponibili in Rete. I consigli che seguono sono il distillato delle varie opinioni che puoi trovare qua e là. Leggerli potrà essere di aiuto nella gestione di una situazione che in breve tempo è diventata “rovente”.
Anzitutto è utile ricordare che il taglio minimo del titolo è di 100.000 €. Conseguentemente è ragionevole immaginare che chi lo ha comprato non abbia fatto una sufficiente diversificazione. Se sei tra questi ora ti domanderai, giustamente, che cosa fare.
Dalle obbligazioni alle azioni Astaldi?
Anzitutto giova ricordare che la società presentava un’ottima redditività, fino a pochi anni fa, prima di finire schiacciata sotto il peso dei debiti. Non fosse per l’eccessivo ricorso ai finanziamenti, Astaldi avrebbe ottime prospettive:un business redditizio, ricavi elevati ed utili poco volatili.
Ad oggi però l’azienda si trova in una gravissima crisi finanziaria. Qualora ci fosse un default azionisti ed obbligazionisti si troverebbero sulla stessa barca.
Se l’azienda salta perderai tutto comunque.
La buona notizia è che è molto più redditizio essere azionista che non creditore di Astaldi, perché se è vero che nel caso peggiore entrambi gli investitori andranno a gambe all’aria, è altrettanto vero che le potenzialità di guadagno da un investimento in azioni sono molto maggiori.
Secondo le mie analisi Astaldi sta pagando lo scotto di un indebitamento eccessivo e di una discutibile politica finanziaria, ma se uscisse indenne da questa situazione le azioni potrebbero crescere di valore in modo esponenziale. Quello che sto cercando di dirti è che forse ti conviene vendere i bond e con il ricavato comprare azioni della stessa società.
Se la società dovesse tirarsi fuori dalle secche in cui si è venuta a trovare potresti portare a casa un ottimo utile che come obbligazionista ti verrebbe precluso perché il bond più di tanto non potrà apprezzarsi.
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Astaldi obbligazioni al 7.125%: ecco cosa ci hanno insegnato
Quale eredità ci lascia la vicenda che, attraverso il crollo del bond Astaldi, ha bruciato centinaia di investitori? Quale lezione puoi trarre da questo episodio, sia che tu abbia sia che non abbia il titolo?
Investire in obbligazioni è comunque rischioso.
Per quanto sia dura da digerire, il singolo titolo obbligazionario presenta rischi tipici del mercato azionario, qualora problemi finanziari o di redditività colpissero il “sottostante”. Se le cose vanno bene, ovviamente no, ma i bond sono meno protettivi di quanto l’investitore comune creda. Paradossalmente un portafoglio di azioni globali, nel lungo andare, presenta rischi inferiori a quelli associati all’acquisto di un singolo bond.
Se questo poi ha un taglio elevato, non potrai diversificare in modo adeguato il tuo portafoglio, esponendoti al rischio di perdite elevate.
Investire in obbligazioni richiede competenze elevate
Lo sapevi che i gestori di portafoglio che si occupano di bond hanno maggiori abilità di quelli che seguono il mercato azionario? D’altro canto il motivo è semplice: il mondo bond è MOLTO COMPLESSO. Prima di comprare le obbligazioni di una società occorre, infatti, fare una attenta analisi della sua situazione patrimoniale, economica e finanziaria, attuale e prospettica. In secondo luogo bisogna andare a vedere se il rendimento offerto da quel titolo rispetto ad un bond risk free (credit spread) è adeguato per il rischio corso.
Per questo motivo la cosa più saggia da fare consiste nell’investire in ETF Obbligazionari, invece che in pochi bond, soprattutto se il loro taglio minimo è parecchio elevato.Per farla breve la cosa più saggia da fare consiste nell’investire in ETF Obbligazionari, invece che in pochi bond, soprattutto se il loro taglio minimo è parecchio elevato.
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Giacomo Saver – CEO Segreti Bancari