NEF azionario Paesi Emergenti, conviene investire?

21 Marzo 2022

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La nostra opinione è che non conviene investire nel fondo NEF azionario Paesi Emergenti. I rendimenti sono offuscati dagli elevati costi. Il gestore è cambiato, ma il prodotto non brilla.

Cos’è NEF: le caratteristiche

NEF Emerging Markets (azionario Paesi Emergenti) è un fondo comune di investimento aperto gestito da Vontobel che ha come obiettivo rivalutazione del capitale a lungo termine attraverso l’investimento in un portafoglio diversificato di azioni relative a mercati emergenti.

Si tratta di un prodotto lanciato il 20 ottobre 1999 che ha raggiunto un patrimonio gestito di 310.563.291,00 EUR. La strategia di gestione mira a perdere il meno possibile quando i mercati sono negativi.

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Il fondo ha tre stelle di Morningstar. Esso, inoltre, presenta un rischio di 5 su una scala graduata che va da uno a sette.

Si può sottoscrivere il prodotto sia con un solo versamento sia nella formula del Pac – piano di accumulo. Nel primo caso l’importo minimo è di 500 € mentre nel secondo la rata mensile parte da almeno 25 €.

Obiettivi

Lo scopo del fondo è quello di ottenere una performance superiore all’indice azionario MSCI EMERGING MARKETS. In linea di massima il prodotto prevede l’esposizione al rischio di cambio. Tuttavia il gestore ha facoltà di eliminare, in tutto o in parte, questo rischio attraverso appositi strumenti derivati a copertura.

Nonostante l’obiettivo sia il contenimento della volatilità, la riduzione della stessa si è ripercossa sulle performance, che sono state inferiori a quelle dell’indice di riferimento (benchmark) per un numero considerevole di anni.

Composizione

Il fondo è concentrato sull’area asiatica. Infatti Cina (peso 30,42%), India (peso 17,45%), Taiwan (peso 12,34%) e Corea del Sud (peso 11,32%) coprono il 60% del totale del fondo. A livello settoriale svetta la tecnologia (peso 24,41%), seguita da consumi ciclici (peso 18,94%), consumi non ciclici (peso 14,90%) e comunicazioni (peso 14,74%).

Le divise in cui il fondo investe riflettono le aree geografiche. Al primo posto abbiamo la Rupia Indiana (peso 21,07%), seguita da Dollaro di Hong Kong (peso 17,89%), Renminbi (peso 13,34%) e dal Dollaro di Taiwan (peso 12,15%). L’Euro, invece, rappresenta solo lo 0,78% del totale.

Questi, infine, i principali titoli che compongono il portafoglio:

  • TSMC (peso 6,47%);
  • SK HYNIX INC (peso 4,90%);
  • WAL-MART DE MEXICO SAB DE CV (peso 4,62%);
  • JD.COM INC (peso 4,13%);
  • HCL TECHNOLOGIES LTD (peso 3,62%).

Rendimenti

Queste sono le performance storiche del fondo NEF azionario Paesi Emergenti negli ultimi anni:

  • 2015: +0,05%
  • 2016: +3,76%
  • 2017: +16,73%
  • 2018: -11,34%
  • 2019: +19,87%
  • 2020: +5,25%
  • 2021: -1,17%
  • 2022: -14,35% (dati a marzo).

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Costi

Scegliere NEF azionario Paesi Emergenti significa pagare i seguenti costi:

Commissioni di sottoscrizione, pari al 3% massimo dell’importo sottoscritto. Si tratta di un onere addebitato direttamente all’investitore che tuttavia può essere scontato a discrezione del collocatore.

Commissione di gestione, pari all’1,85% l’anno. Il costo, che sale al 2,21% tenuto conto anche degli oneri accessori, è prelevato dal patrimonio del fondo. In altri termini l’investitore non avrà un prelievo diretto. Tuttavia a soffrire sarà la performance finale, che sarà decurtata di una percentuale importante anno dopo anno.

NEF azionario Paesi Emergenti: analisi e recensione

La volontà del gestore di proteggere i clienti nelle fasi negative di mercato trova corrispondenza in un basso indice beta del prodotto. Tale indicatore, pari a 0,52 ad un anno, qualifica il fondo come difensivo. Tuttavia a causa dei costi piuttosto elevati e della capacità di selezionare i titoli migliori “difettosa”, il NEF Emerging Markets ha reso meno dell’indice per sei anni su sette, a partire dal 2015.

La perdita massima subita partendo da un massimo precedente (draw down) è stata del 30%, mentre la volatilità storica è del 13%. Il fondo si colloca nel terzo quartile per rendimento. Alla luce di ciò la nostra opinione è di evitare di investire nel prodotto.

Sebbene la sottoperformance sia presente alla società di gestione, che ha cambiato gestore nel 2016, il fondo continua a non brillare. L’investitore che voglia impiegare il proprio denaro sulle azioni del Paesi Emergenti farà bene ad orientarsi su un prodotto più performante.

Oppure scegliere un ETF che abbia come sottostante l’indice MSCI EMERGING MARKETS, che il NEF azionario Paesi Emergenti non riesce a battere.

Conclusioni

Arrivati a questo punto qual è lo step successivo? Ecco alcune risorse utili in base alle tue esigenze:

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