Ci sono ben otto motivi per cui conviene investire nel Continente Nero. E ci sono ben due ETF Africa che ti permettono di anticipare le future tendenze impiegando i tuoi soldi in modo “smart”.
Perché investire nel continente africano
Secondo gli osservatori più acuti ci sono otto fondati motivi che inducono a pensare che il più martoriato e sfruttato dei continenti potrà riservare delle sorprese positive in futuro. Ecco perché oggi ha senso prendere in considerazione le azioni africane, attraverso prodotti diversificati e a basso costo come gli Exchange Traded Fuds.
1 – Abbondanza di risorse energetiche e naturali
Il continente detiene il 40% dell’intero oro disponibile sul Pianeta ed il 30% delle risorse naturali. Tra queste rientrano l’uranio, i diamanti e ferro. Il solo Mozambico, invece, possiede 150 trilioni di piedi cubi di gas naturale liquefatto, risorsa importantissima dopo lo scoppio del conflitto tra Russia e Ucraina.
Serve aiuto per investire? Scopri la consulenza indipendente del “bancario pentito”, su Backstage.
2 – Abbondanza di terre coltivabili
La domanda di cibo crescerà del 70% entro il 2050. L’Africa dispone del 60% di tutte le terre incolte della Terra. Si tratta di un capitale della grande importanza, che contribuisce anche al PIL locale. Nella fascia sub sahariana, infatti, l’agricoltura rappresenta il 14% del prodotto interno lordo.
3 – Fornitore di energia verde
Non solo gas e petrolio: in Africa si trovano anche risorse verdi e rinnovabili. Sto parlando, ad esempio, dell’energia eolica e di quella solare, che potrebbero essere prodotte e rivendute il tutto il mondo sviluppato.
4 – African Continental Free Trade Area (AfCFTA)
Si tratta di un’organizzazione commerciale in grado di dare sviluppo e sostegno al Continente.
Questi sono i principali motivi. Ci fermiamo qui per non annoiarti. Se vuoi conoscere gli altri otto puoi fare riferimento al video che abbiamo realizzato sul nostro canale YouTube:
Come investire in società africane?
A causa del rischio politico di molti Stati e della scarsa affluenza di capitali dall’estero, non è possibile né conveniente optare per azioni di singole realtà. Mentre alcune società sono presenti all’interno di ETF specializzati sui mercati emergenti, scegliere un prodotto specifico per il Continente Nero offre il vantaggio di un investimento più mirato.
Sconsigliamo, invece, di optare per i classici fondi di investimento. Se è vero che nei mercati meno efficienti la gestione attiva fa la differenza, non è per nulla scontato che questa “regola del pollice” si traduca in un vantaggio effettivo per te. Al contrario la scelta di un Exchange Traded Fund ti esporrà a rischi e costi minori.
Gli indici azionari dell’Africa
Per prendere posizioni sull’equity del Continente abbiamo a disposizione due strumenti, ognuno dei quali clona un indice diverso.
- MSCI Emerging and Frontier (EFM) Africa Top 50 Capped: racchiude le 50 aziende più grandi dei mercati emergenti e di frontiera in Africa. Il peso di singole nazioni e società è limitato. Ciò permette una diversificazione efficace.
- SGI Pan Africa: replica i 30 più grandi titoli azionari quotati in Africa o attività prevalentemente esposte nel Continente. L’indice si espone in modo equo a tre zone ed i suoi più grandi componenti possono avere al massimo un peso pari al 10%: Sudafrica, Nord Africa incluso il Marocco e l’Egitto e l’area Sub sahariana ad esclusione del Sudafrica.
Al di là delle specificità l’andamento dei due indici è molto simile. Essi, infatti, presentano una grande correlazione.
I migliori ETF Africa per investire nel 2023
Lyxor Pan Africa UCITS ETF – Acc
Caratteristiche
Il fondo clona l’indice SGI Pan Africa di cui abbiamo parlato in precedenza. Il patrimonio è di 31 milioni di euro, la modalità di replica è sintetica, mentre il costo annuo di gestione ammonta allo 0,85%. Si tratta, quindi, di un prodotto di nicchia abbastanza costoso se paragonato a prodotti più diversificati.
L’ETF è ad accumulazione, la valuta di denominazione è l’euro, senza copertura valutaria, mentre il domicilio fiscale è il Lussemburgo. Il prodotto è disponibile dal 12 settembre 2008. I paesi sottostanti sono Sud Africa, Marocco, Egitto e qualche piccola realtà dell’Africa Sub Sahariana, per chi fosse interessato ad investire in ETF sull’Africa Sub Sahariana è un buon compromesso.
Rendimento e rischio
La volatilità storica è stata del 19,86% su 5 anni mentre il draw down è stato del 43,04%. A fronte di ciò ecco i rendimenti storici:
- 2017: 11,05%
- 2018: -16,64%
- 2019: 13,10%
- 2020: -6,32%
- 2021: 9,47%
- 2022 (dati ad ottobre) – 13,79%.
Xtrackers MSCI EFM Africa Top 50 Capped Swap
Caratteristiche
Il sottostante è l’indice MSCI Emerging and Frontier (EFM) Africa Top 50 Capped. Il fondo è piccolino: il patrimonio, infatti, ammonta a 25 milioni di euro. Il costo annuo di gestione, invece, è dello 0,65% più basso rispetto al caso precedente. L’ETF è ad accumulazione e a replica sintetica.
La valuta di riferimento è il dollaro americano, il prodotto è disponibile dal 9 maggio 2011 e non prevede la copertura valutaria. Il prodotto, inoltre, è quotato in Germania e non in Italia.
Rendimento e rischio
A 5 anni la volatilità è stata del 18,43% mentre il draw down del 45,37%. Le performance storiche, invece, sono state le seguenti:
- 2017: 10,77%
- 2018: -15,62%
- 2019: 13,40%
- 2020: -15,95%
- 2021: 12,93%
- 2022 (dati ad ottobre) – 11,36%.
I rischi degli ETF africani
Investire in Africa con gli ETF comporta una serie di rischi che è bene conoscere per evitare di compiere scelte sbagliate:
- instabilità politica: sebbene non presente in tutti i Paesi, alcuni Stati in forte sviluppo sono soggetti a saltuarie crisi economiche e politiche;
- legame con l’industria estrattiva: ciò rende l’economia del Continente legata in modo stretto alla domanda di commodities da parte delle economie sviluppate;
- elevata volatilità delle quotazioni azionarie;
- rischio di cambio tra l’euro e le divise in cui sono denominate le azioni in cui i prodotti investono.
Il nostro consiglio
Investire nel Continente Nero presenta grandi opportunità ma anche rischi considerevoli. Per questo è opportuno limitare l’eventuale quota destinata ad ETF Africa al 5% massimo della quota complessiva del portafoglio. Gli investitori più prudenti, inoltre, faranno bene ad applicare il 5% massimo sulla quota azionaria, così da ridurre il rischio.
Ecco, infine, alcune risorse utili per te:
- Backstage ti porterà dietro le quinte dei nostri servizi di consulenza indipendente;
- INVESTO ti offre ogni settimana, aggiornamenti, due articoli operativi, rubrica domande e risposte e risorse aggiuntive per investire
- Welcome ti insegnerà ad investire da solo, in completa autonomia.
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari