Investire nel fondo comune Italian Trend di Azimut ha dato fino ad oggi ottimi ritorni. Ma davvero è un prodotto da sottoscrivere?
Italian trend: caratteristiche generali
Il prodotto di Azimut è un fondo di investimento flessibile specializzato sul mercato azionario italiano. Obiettivo del comparto è offrire una crescita del capitale investito nel lungo termine.
In aggiunta, il comparto è disponibile sia nella classe ad accumulazione, sia in quella a distribuzione.
Purtroppo, però, non sono disponibili molti dati sul prodotto in questione. A causa di ciò, Azimut italian trend appare come un prodotto piuttosto ermetico e poco trasparente per l’investitore indipendente.
In altre parole, la sensazione che si ha navigando sul sito del gestore, è che si cerchi di incentivare il contatto con un consulente per ottenere maggior informazioni.
Se, da un lato, la cosa è comprensibile, dall’altro il potenziale cliente finisce “irretito” dalla rete di vendita.
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Le performance del fondo Azimut
Italian trend ha avuto, in passato, rendimenti molto buoni. Per illustrare il concetto riporto, qui di seguito, i guadagni ottenuti negli ultimi sette anni:
- 2012: +11,38%
- 2013: + 25,82%
- 2014: -2,10%
- 2015: +22,76%
- 2016: -13,10%
- 2017: +22,45%
- 2018: – 24,54%.
A questo punto emergono due considerazioni importanti. Per prima cosa il fondo, come ci si aspettava, esibisce il fenomeno del ritorno in media. Intendo dire che dopo un anno molto negativo seguono uno o più periodi molto positivi.
A titolo di esempio, chi ha sottoscritto il prodotto a fine dicembre 2018, a luglio 2019 è in progresso del 16%. Si tratta di una lezione utile per chi ha la tendenza a fuggire troppo presto da un investimento.
Infine il fondo presenta una elevata volatilità, ed un posizionamento non ottimale né nei confronti dei concorrenti né dell’indice di mercato.
In sintesi Azimut italian trend è sempre stato tra il terzo e quarto quartile dei rendimenti. Ciò significa che la performance, per quanto sembri essere elevata, è inferiore alla media dei concorrenti. Oltre che a quella dell’indice di riferimento del mercato sottostante.
Azimut italian trend contro il mercato italiano
Oltre a ciò, un’analisi della correlazione tra l’andamento del fondo e quello del mercato azionario italiano mette in luce una similitudine evidente:
Nonostante il fondo si dichiari come flessibile, esso presenta lo stesso profilo di rendimento – rischio dell’indice azionario FTSEMIB. Il grafico che ho inserito qui sopra fa il confronto tra Italian Trend ad accumulazione e l’ETF Amundi.
Grazie al reinvestimento dei dividendi, in entrambi i casi, è possibile fare un confronto omogeneo tra l’andamento dei due prodotti.
Tenendo presente che la linea azzurra è il fondo Azimut, mentre quella blu è l’ETF, ecco come sono andate le cose negli ultimi anni:
La scomposizione dei rendimenti
Alla luce di quanto visto, perché Italian Trend ha avuto un andamento così deludente rispetto all’indice della borsa italiana?
Esaminando alcuni semplici indicatori disponibili in rete è possibile trarre alcune importanti indicazioni. Anzitutto il fondo ha una gestione prevalentemente passiva. In breve, come abbiamo visto, il suo andamento è del tutto correlato a quello della borsa italiana.
Inoltre il gestore ha dimostrato una scarsa capacità di selezione dei titoli migliori. Ne segue che questo, sommato ai costi elevati, hanno generato performance deludenti.
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I costi di Azimut Trend
Az Italian Trend presenta costi davvero alti. Le commissioni di entrata possono arrivare fino al 4%, mentre i costi di gestione sono del 2,56% l’anno.
Ciò significa che 100.000 € investiti nel fondo comportano un costo invisibile di 2.560 € per anno. A causa di questi oneri risulta più semplice capire come mai i rendimenti siano insoddisfacenti.
Conclusioni
Quando scegli di investire in un fondo non limitarti ad esaminare i rendimenti passati. Al contrario studia il “come” tali performance sono state ottenute.
La prima cosa da fare è confrontare il guadagno ottenuto dal fondo con quello riportato dal mercato sottostante. Purtroppo quasi nessuno va a fare questa verifica. La conseguenza sta nel fatto che un rendimento basso rispetto all’indice benchmark può apparire in assoluto elevato. Questo distorce le scelte dell’investitore, che così finisce per cadere vittima di un prodotto inefficace.
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