
Negli ultimi anni, il settore della difesa è diventato un tema caldo tra gli investitori. L’aumento delle tensioni geopolitiche e il conseguente incremento della spesa militare hanno acceso i riflettori su questo comparto, portando molti a considerarlo una nuova opportunità di investimento.
Ma è davvero così? Oppure si tratta semplicemente dell’ennesima moda di mercato, destinata a far perdere soldi a chi si lascia trascinare dall’entusiasmo? Vediamo perché investire nella difesa potrebbe non avere senso e quali sono i rischi reali di questa scelta.
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Perché il settore della difesa è sotto i riflettori?
Le recenti crisi geopolitiche, come la guerra in Ucraina, hanno spinto i governi a rafforzare le proprie capacità militari, aumentando i budget destinati alla difesa. Paesi membri della NATO hanno accelerato gli investimenti per raggiungere l’obiettivo del 2% del PIL in spesa militare, alimentando una domanda crescente per aziende del settore.
Inoltre, le tecnologie sviluppate in ambito militare trovano applicazioni anche nell’aerospaziale e nella cybersecurity, rendendo il comparto interessante dal punto di vista dell’innovazione.
Tutto questo, però, è già noto al mercato. E qui sta il problema.
Il vero rischio: seguire la moda e comprare troppo caro
Quando un settore diventa di tendenza, i prezzi delle sue azioni e dei relativi ETF tendono a salire rapidamente, spesso anticipando la realtà economica. Questo significa che quando l’investitore medio inizia a interessarsi all’argomento, è molto probabile che le valutazioni siano già gonfiate.
Ecco perché investire nella difesa oggi potrebbe non essere una buona idea:
- I prezzi scontano già le notizie: tutto ciò di cui si parla è spesso già incorporato nel prezzo dei titoli, riducendo il potenziale di guadagno futuro.
- Il rischio di comprare in bolla: entrare in un settore dopo che i prezzi sono saliti significa rischiare di acquistare a valutazioni elevate, esponendosi a potenziali ribassi.
- Comportamento da investitori inconsapevoli: la massa tende a comprare quando i prezzi sono alti e a vendere nel panico quando scendono. Questo fenomeno è sempre presente nei mercati ed è una delle principali cause di perdite per gli investitori meno esperti.
Per fare un paragone, basta guardare cosa è successo negli anni passati con settori di moda come le criptovalute, i titoli tecnologici e le energie rinnovabili: dopo forti rally iniziali, molti investitori sono rimasti scottati dalle correzioni successive.
ETF sulla difesa: uno strumento utile, ma con le giuste cautele
Per chi volesse comunque investire in questo settore, gli ETF sulla difesa offrono una soluzione diversificata. Tuttavia, anche qui bisogna fare attenzione a cosa si sta comprando e a che prezzo.
Alcuni ETF popolari sulla difesa:
- VanEck Defense UCITS ETF – investe in aziende attive nel settore della difesa e tecnologia militare.
- HANetf Future of Defence UCITS ETF – concentra l’esposizione sulle innovazioni tecnologiche del settore.
- WisdomTree Europe Defence UCITS ETF (WDEF) – focalizzato sulle aziende europee del settore della difesa.
Cosa considerare prima di acquistare un ETF sulla difesa?
- Il momento di ingresso: acquistare dopo un forte rialzo può esporre al rischio di correzione.
- I costi di gestione (TER): incidono sui rendimenti nel lungo termine.
- La metodologia di replica: meglio preferire ETF a replica fisica piuttosto che sintetica.
Le alternative: investire in settori meno inflazionati
Se l’obiettivo è investire in comparti solidi con un buon potenziale di crescita, esistono altre opportunità meno speculative:
- Settore industriale: molte aziende della difesa sono incluse in ETF più ampi che offrono esposizione a diversi comparti, riducendo il rischio specifico.
- Tecnologia e cybersecurity: segmenti che beneficiano dell’innovazione tecnologica senza i rischi legati alle fluttuazioni della spesa pubblica. Questi settori potrebbero essere di nuovo interessanti ora che le quotazioni sono un po’ scese.
- ETF su dividend aristocrats: per chi cerca stabilità, gli ETF che investono in aziende con una lunga storia di dividendi costanti sono una scelta più prudente.
Conclusione: il settore della difesa non è l’affare del secolo
Investire nella difesa potrebbe sembrare una buona idea a prima vista, ma seguire la moda raramente porta a guadagni nel lungo termine. La storia dimostra che ciò di cui tutti parlano è spesso già prezzato dal mercato, lasciando poco spazio a ulteriori rialzi e aumentando il rischio di subire perdite.
Gli investitori più esperti sanno che comprare alto e vendere basso è la strada sicura per perdere soldi. Piuttosto che inseguire il settore più in voga, è fondamentale analizzare con lucidità le opportunità di investimento e non farsi trascinare dall’emotività.
Se vuoi costruire un portafoglio solido e orientato al lungo termine, valuta strategie più equilibrate e meno speculative. La moda del momento potrebbe rivelarsi solo un’illusione costosa.
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