Nei periodi di incertezza gli investitori concentrano la propria attenzione sugli investimenti sicuri a breve termine per conservare il capitale. Ecco una selezione dei migliori prodotti per investire a breve scadenza in modo redditizio.
I risparmiatori italiani, secondo l’ultima indagine della Consob sulle scelte di investimento delle famiglie, mostrano una propensione conservatrice, con il 69% che ha dichiarato una netta avversione al rischio e alle perdite.
Un significativo 36% sperimenta ciò che è noto come “ansia finanziaria”, mentre cresce la percentuale di coloro che temono la perdita dei propri risparmi senza colpa. Questo approccio riflette le decisioni di investimento, caratterizzate da una preferenza per certificati di deposito e buoni fruttiferi postali, indipendentemente dalle competenze finanziarie o dall’esperienza in materia di investimenti.
Ma quali sono gli investimenti sicuri a cui affidarsi? Nella nostra guida, abbiamo raccolto le migliori opportunità per investire senza rischiare.
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Investimenti sicuri: cosa sono?
Secondo una regola non scritta ma accettata nel mondo della finanza, gli investimenti a breve termine sono quelli che hanno una scadenza non superiore ai dodici mesi. Può trattarsi di prodotti che nascono con una durata ridotta, con l’obiettivo per l’emittente di reperire mezzi finanziari a corto raggio. Oppure, al contrario, possono rientrare nella categoria anche strumenti con durata piuttosto lunga che, tuttavia, sono prossimi alla scadenza per effetto del trascorrere del tempo.
Alcuni considerano un impiego a breve scadenza anche quei titoli aventi durata residua inferiore ai 18 mesi. Ciò che conta è che, superata questa soglia, si parla di scadenza media (fino ai 5 anni) di investimenti di lungo periodo per durate superiori.
Occorre tuttavia considerare che la sicurezza ha un costo in termini di mancato rendimento. Per questo motivo occorre evitare di destinare a strumenti di questo tipo una quota eccessiva del proprio portafoglio complessivo.
CCT e BTP
Si tratta di titoli di stato con durata, all’emissione, piuttosto lunga. Essi, tuttavia, possono rappresentare un investimento sicuro di breve termine mano a mano che la scadenza si avvicina a causa del trascorrere del tempo.
La differenza fondamentale sta nel fatto che i Certificati di Credito del Tesoro (CCT) sono titoli a tasso variabile. Essi, infatti, pagano delle cedole semestrali indicizzate al tasso Euribor. Grazie a questa loro caratteristica i CCT presentano una volatilità del prezzo abbastanza contenuta. Ciò è vero anche per i titoli con scadenza più lunga.
I BTP, invece, sono bond a tasso fisso. Poiché la loro cedola non si adegua al variare dei tassi di interesse, il loro valore scenderà quando i tassi saliranno. Per questa ragione, se si vuole fare un investimenti a breve termine, è meglio restare su Buoni con vita residua non superiore all’anno e mezzo. In questo modo si attenuerà la volatilità.
BOT
I Buoni Ordinari del Tesoro sono titoli pubblici aventi una scadenza che va da un mese ai 12. La loro caratteristica principale è quella di essere privi di cedola. In altri termini l’interesse deriva dalla differenza tra il valore di rimborso del titolo (coincidente con il valore nominale) ed il prezzo di emissione o di acquisto.
Molto usati in passato, oggi i BOT hanno perso interesse a causa del basso livello dei rendimenti. Tuttavia un possibile aumento dei tassi potrebbe riportare in auge questi strumenti finanziari.
Obbligazioni garantite a breve
Si tratta di titoli a reddito fisso emessi per lo più dalle banche. Essi sono anche noti come covered bond e si caratterizzano per l’elevata liquidità e il basso grado di rischio. La loro sicurezza poggia sul fatto che esse sono garantite da apposite classi di attivo di alta qualità come, ad esempio, crediti fondiari e ipotecari crediti nei confronti delle Pubbliche Amministrazioni o garantiti dalle medesime, nonché di titoli emessi nell’ambito di operazioni di cartolarizzazione aventi ad oggetto crediti della medesima natura.
Libretti e buoni postali
In modo simile al caso precedente, anche il risparmio postale ha perso fascino a causa del livello dei tassi. Investire soldi nei buoni postali, o lasciarli depositati su un libretto, ha poco senso se lo scopo è ricevere un guadagno sotto forma di interessi.
È l’investimento sicuro per antonomasia: si comprano dei buoni e , visto che sono garantiti dallo Stato, si ha la certezza matematica che i soldi saranno restituiti alla scadenza. Il lato negativo di questo tipo di investimento sono i rendimenti decisamente contenuti.
Conti deposito
Questo strumento è in grande crescita: con l’aumento dei tassi sostenuto dalle Banche centrali, gli istituti hanno iniziato a offrire prodotti con rendimenti molto interessanti, in alcuni casi superiori al 5%.
Grazie a queste condizioni è possibile trovare dei conti deposito interessanti da prendere in considerazione. A patto di ricordare quanto segue:
1 – attenzione alla solidità della banca
Meglio stare su nomi di istituti grandi e conosciuti. Sebbene ci sia il FITD, infatti, non è mai piacevole trovarsi coinvolti in un default bancario, come quelli che sono accaduti negli ultimi anni. Opta, inoltre, per banche che hanno un coefficiente CET1 maggiore del 10%, così da minimizzare i rischi di dissesto finanziario.
2 – bolli
Ricorda che i conti deposito sono tassati con aliquota 0,20%. Dal tasso lordo pattuito dovrai togliere il 26% e sottrarre ancora lo 0,20% per ottenere il rendimento effettivo.
3 – vincoli
Non sempre vincolare i propri soldi in cambio di un interesse elevato è una buona idea. Se vuoi che i tuoi soldi siano sempre disponibili, ad esempio per investire, avere un conto con vincolo inamovibile potrebbe non essere la soluzione migliore.
Conti correnti
Tenere la liquidità sul conto corrente, per quanto banale, è un buon modo per investire i soldi a breve termine in modo sicuro. Se è vero che non si ottiene remunerazione è altrettanto vero che non si hanno costi di nessun tipo ad eccezione del bollo di 34,20 € l’anno, se la giacenza media supera i 5.000 €.
Chi cerca i migliori investimenti sicuri a breve termine, nelle attuali condizioni di mercato, farà bene a stare su una di queste opzioni. In particolare chi vuole tenere liquida una certa cifra, in attesa del momento migliore per investire, farà bene a preferire il conto corrente.
Viceversa chi vuole ottenere un guadagno risicato potrà optare per un conto deposito, magari vincolato.
L’oro è un investimento sicuro?
Sebbene l’oro sia considerato un rifugio in tempi di incertezza, potrebbe non ricoprire in questo momento un ruolo significativo all’interno di un portafoglio di un investitore avverso al rischio.
L’oro ha una sua funzione in un portafoglio diversificato per controbilanciare alcuni tipi di rischio come quello azionario. Al di fuori di un portafoglio diversificato, invece, riveste un ruolo solo per coloro che hanno paura di rischi sistemici dovuti a un eccesso di moneta nel sistema.
Solo che adesso sta accadendo il contrario, nel senso che politiche monetarie restrittive stanno effettivamente togliendo moneta dal mercato. Inoltre, l’oro ha già registrato una notevole crescita di valore nell’ultimo periodo, sfiorando i massimi storici, quindi dienta meno significativo per il futuro.
Tre soluzioni per investire senza rischi nel breve
Sul breve termine sono tre le opzioni per investire a rischio zero, o quasi: conti deposito vincolati a 12 mesi, titoli di Stato a tasso variabile e BOT (Buoni ordinari del Tesoro). Nel caso dei conti deposito sono previste le garanzie del Fondo interbancario a tutela dei depositi (Fitd), consorzio di diritto privato costituito nel 1987 su base volontaria e divenuto successivamente obbligatorio dal 2011.
I titoli di Stato, sia che siano a tasso variabile che a tasso fisso, sono garantiti dallo Stato, quindi i pericoli di perdere capitale sono molto bassi, continua Menon. Inoltre, con gli attuali livelli di tassi di interesse si possono tirare fuori rendimenti interessanti, superiori al 3%.
Guardando invece ad altre opzioni di investimento più sicure sul medio-lungo termine, ancora una volta l’attenzione cade sull’obbligazionario. A seconda di quanto sia lungo questo termine ci sono varie opzioni.
Se parliamo di medio termine, ovvero cinque anni, ha senso valutare sia i titoli di Stato (anche in questo caso italiani) sia certificates a capitale completamente protetto. Senza dimenticare di diversificare: avere un portafoglio troppo esposto al rischio Italia potrebbe essere un errore, perché rende vulnerabili di fronte a possibili impennate dello spread Btp-Bund.
Sul lungo termine, invece, restano le opzioni dei titoli di Stato ma anche le emissioni dell’Unione europea, che insieme ai Bond statunitensi offrono un livello di rischio estremamente ridotto.
Ulteriori risorse
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Giacomo Saver – CEO Segreti Bancari