Indici di borsa: conoscerli per investire

11 Giugno 2021

conoscere gli indici di borsa

Gli indici di borsa sono un alleato fondamentale per l’investitore consapevole. Essi sono veri e propri panieri efficienti in cui investire.

Cosa sono gli indici di borsa?

Cosa indicano gli indici di borsa? E quale utilità hanno per l’investitore consapevole? Gli indici della borsa sono, in buona sostanza, dei numeri indice che seguono l’andamento di un certo mercato finanziario. Sebbene i più noti si riferiscano al mercato azionario esistono anche indicatori relativi al mercato dei bond.

Quale che sia l’indice il procedimento per la sua costruzione è il medesimo e si articola in tre passaggi.

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La data di partenza

Si tratta della data a partire dalla quale l’indice viene calcolato. Ad esempio l’S&P 500, rappresentativo del mercato azionario americano, c’è dal 1957. Alla data di partenza l’indice avrà un valore tondo pari, ad esempio, a 100 o a 1.000. Esso permetterà di seguire l’andamento del mercato sottostante attraverso il ricalcolo del numero in tempo reale.

I pesi

I pesi rappresentano le quantità dei titoli che compongono l’indice. In breve essi vengono attribuiti solo dopo che si sono scelti gli strumenti finanziari che rientreranno nel paniere. Sempre a titolo di esempio gli indici di Morgan Stanely (MSCI) comprendono azioni di società a larga e media capitalizzazione. L’S&P 500, al contrario, è formato solo da azioni di società molto capitalizzate.

Il calcolo

La formula usata per la determinazione del valore di un indice di borsa è quella di Laspeyres. Essa si basa su un calcolo semplice: si determina, in breve, il valore corrente del portafoglio moltiplicando i prezzi attuali per le quantità e si divide il tutto per il valore dello stesso calcolato con i prezzi di partenza.

Come si leggono gli indici di borsa?

La lettura degli indici è semplice. Attraverso le variazioni periodiche l’investitore può capire cosa stia facendo il mercato sottostante. Infatti è l’andamento dei prezzi la “cosa” che determina l’andamento di un indice di borsa. Esiste infine una branca di studio, detta analisi tecnica, che analizza l’andamento passato dei prezzi per individuare delle regolarità statistiche che siano, in una certa misura, predittive di cosa accadrà in futuro.

I principali tipi di indice della borsa

Globali vs parziali

Gli indici globali considerano tutti i titoli quotati in un certo mercato. Il loro calcolo è reso complicato dalla molteplicità dei titoli disponibili. Per questa ragione esistono gli indici parziali. Essi comprendono una larga parte dei titoli in modo da sintetizzare correttamente l’andamento del sottostante, senza per questo perdersi nei calcoli.

I principali indici delle borse mondiali sono di tipo parziale:

  • il Dow Jones e l’S&P 500 della borsa Usa
  • l’Euro Stoxx 50 delle borse europee
  • l’FTSEMib della borsa italiana
  • Il Dax della borsa tedesca
  • il Cac40 della borsa francese
  • l’FTSE100 della borsa inglese.

Indici di prezzo e di capitalizzazione

Gli indici di borsa basati sulla capitalizzazione sono detti value weighted. In essi il peso di ogni componente riflette il suo valore di mercato, o capitalizzazione di borsa. Tanto più grande è un’azione, tanto più essa sarà rappresentata all’interno dell’indice. L’S&P 500, ad esempio, è un indice basato sulla capitalizzazione, così come gli indici MSCI.

Al contrario gli indici di prezzo (price weighted) attribuiscono un’importanza maggiore ai titoli più cari. Fanno parte della categoria il NIKKEI della borsa di Tokyo e il Dow Jones americano. Dovendo scegliere un ETF è meglio privilegiare un prodotto che replichi un indice a capitalizzazione invece del prezzo.

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Dividendi: sì o no?

Gli indici borse “price” non tengono conto dei dividendi distribuiti dal sottostante. Essi, in breve, presentano delle cadute in occasione dello stacco delle cedole. A titolo di esempio il FTSE Mib appartiene a questa categoria.

Invece gli indici total return reinvestono i dividendi. La loro crescita, pertanto, è più rapida grazie al fatto che i proventi restano nel portafoglio.

Indici azionari e illusioni ottiche

Come sappiamo gli indici mondiali sono anche dei portafogli di titoli in cui si può investire grazie agli ETF. Tuttavia non sempre c’è corrispondenza tra l’indice della borsa e il clone in base del trattamento dei dividendi. Ecco, in definitiva due situazioni che possono trarre in inganno.

ETF a distribuzione su indice total return

Se l’indice borsa reinveste i dividendi mentre l’ETF li distribuisce si ha la sensazione che il replicante funzioni male. Questo offre un alibi a chi vuole screditare l’efficienza degli ETF come strumento per investire. Ma si tratta di un falso problema. È sufficiente, infatti, confrontare il prezzo del clone con l’indice clonato sul sito dell’emittente (iSahres, XTrakers, Amundi, ecc) per non cadere in inganno.

Evita, invece, di usare Morningstar poiché il database usato non corregge questo problema.

ETF ad accumulo su indice a distribuzione

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Un ETF che reinveste i dividendi crescerà più rapidamente dell’indice replicato, se questo è a distribuzione. Accade, pertanto, il fenomeno curioso secondo cui un ETF batte il benchmark. Ancora una volta, tuttavia, si tratta di un effetto ottico che deriva dal diverso trattamento dei dividendi.

Informati prima di investire

Conoscere il funzionamento e la composizione degli indici della borsa è molto importante. Essa viene prima della selezione del miglior ETF. In definitiva serve a poco trovare il fondo che clona meglio di tutti un certo indice se poi questo non è adatto per noi.

Se cerchi su google il nome dell’indice che ti interessa seguito dalla parola “factsheet” troveri facilmente un documento in PDF che contiene tutte le informazioni rilevanti sull’indice che ti interessa.

Risorse per approfondire

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari

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