L’indicatore CAPE di Shiller dice che i mercati sono su livelli insostenibili. Tuttavia ci sono spazi per ulteriori rialzi.
Cos’è l’indicatore CAPE?
Il CAPE è un indice elaborato nel 1988 da Robert Shiller e John Campbell dell’università di Yale. Esso è usato, insieme o in alternativa al più tradizionale Price Earning, o P/E, per valutare l‘onerosità del mercato azionario in un certo momento.
Mentre il rapporto prezzo/utili usa, al denominatore, i profitti dell’ultimo anno o quelli attesi per l’esercizio successivo, il CAPE si comporta diversamente. Esso, infatti, considera la media degli utili degli ultimi 10 anni, così da minimizzare gli effetti legati alla stagionalità.
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Uno studio fatto da Vanguard ha dimostrato che il CAPE ha ottime probabilità di prevedere il futuro andamento dei mercati sulla base di 15 parametri differenti. Quali sono, allora, le indicazioni offerte oggi dall’indicatore?
La situazione attuale
Le indicazioni del CAPE sono chiare. Secondo l’indicatore, infatti, i mercati azionari si trovano in un’area di sopravvalutazione mai vista prima, che supera addirittura i livelli antecedenti allo scoppio della bolla del 2000. Tuttavia lo stesso Shiller, pur ammettendo che i mercati sono abbastanza cari, afferma che ci sono ancora possibilità di crescita.
Infatti il denaro deve pur sempre andare da qualche parte. Poiché le alternative sono due: azioni o obbligazioni la cosa importante è fare una valutazione congiunta. In breve Shiller ha elaborato un nuovo indice che tiene conto dell’analisi intermarket, utile a capire la convenienza relativa delle azioni rispetto ai bond.
Il 5 marzo 2021, in occasione della sua pubblicazione, l‘Excess CAPE Yield era in linea con la media storica a 20 anni. In breve ciò significa che il premio per il rischio pagato dalle borse azionarie giustifica le quotazioni attuali. Se è vero che le azioni sono care è pur vero che i bond rendono poco.
Queste considerazioni sono rimaste valide nonostante l’impennata dei rendimenti del Treasury decennale. È vero, però, che l’azionario USA resta il più caro tra i mercati mondiali. Sebbene le prime voci di un crollo imminente risalgano alla primavera del 2015, e a dispetto della caduta del marzo 2020, l’S&P 500 ha raddoppiato di valore passando da 2.100 punti di allora ai 4.000 attuali.
Hot point utili all’investitore
Mai fare valutazioni assolute
Ogni indicatore che cerca di fare una valutazione del livello del mercato è “figlio del proprio tempo“. Esso, in breve, è nato in una certa situazione da cui dipende. Inoltre gli indicatori, se considerati singolarmente, offrono valutazioni asettiche.
L’ambiente economico, infatti, muta continuamente. Ciò significa che l’investitore saggio farà bene a non fidarsi di un solo indicatore. Egli, invece, dovrà costruire un cruscotto di segnali che gli diano una visione di insieme e contestualizzata della situazione. Il famoso livello di equilibrio di 15 del rapporto P/E teorizzato da Graham negli anni ’50 sottintende ad un rendimento del 4 – 5% dei Treasury bond.
Se cambiano le premesse che stanno alla base di un indicatore, questo perde efficacia. Ciò vale anche per il CAPE, a dispetto del fatto che il suo creatore è un premio Nobel per l’economia.
Ammettere la propria ignoranza
Come sanno i partecipanti dei nostri corsi per imparare ad investire, è difficile fare ciò che fanno tutti e ottenere rendimenti migliori delle masse. La maggior parte delle persone, in definitiva, fa affidamento su ciò che crede di sapere. Questo rende i risultati ottenuti frutti del caso e dipendenti da una forte componente di “scommessa”.
Creare una strategia di investimento basata sull’ignoranza, invece, significa progettare un portafoglio che sfrutti ciò che sappiamo di non sapere. Il CAPE di Shiller, ad esempio, spiega solo un terzo degli attuali rendimenti di mercato. La progettazione di un portafoglio con asset class adeguatamente scelte e poco correlate è la soluzione ideale per ottenere risultati stabili e duraturi nel tempo.
Accettare una dose di rischio e convivere
Un buon portafoglio non elimina i rischi. Così come un buon pilota non è indenne da possibili incidenti. Tuttavia prima di investire è bene calcolare con una precisione assoluta il livello di rischio che si è disposti a correre. Sebbene questa operazione sia effettuata di rado, essa rappresenta la planimetria che regge ogni strategia di investimento corretta.
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