L’ETF iShares J.P. Morgan $ EM Bond, ie00b2npkv68, paga cedole elevate ma espone al rischio cambio ed è molto volatile. Non adatto a tutti.
iShares J.P. Morgan $ EM Bond – ie00b2npkv68
L’ETF iShares sui bond emergenti permette di investire in titoli governativi ad alto rendimento. Esso è perciò interessante per gli investitori amanti delle “cedole“.
Tuttavia occorre valutare con attenzione se, quando e per che importo, valga la pena inserirlo in portafoglio. Nonostante si tratti di un ETF obbligazionario, la rischiosità del prodotto è elevata. Da questo punto di vista un acquisto affrettato potrebbe condurre a perdite taglienti.
Alla luce di ciò, lo scopo di questo post è di fare chiarezza sull’ETF ie00b2npkv68 per aiutare gli investitori a fare scelte consapevoli.
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Caratteristiche tecniche dell’ETF
L’indice che l’ETF ie00b2npkv68 replica è il JPMORGAN EMERGING MARKETS BOND INDEX GLOBAL CORE TR, in dollari.
IShares J.P. Morgan $ EM Bond, per riassumere, è un ETF a replica fisica con campionamento. Pertanto esso detiene solo una parte dei titoli che formano l’indice.
Oltre a ciò, l’ETF è a distribuzione mensile dei proventi. In particolare il rendimento da cedola ammonta al 5% annuo lordo, mentre la commissione di gestione è dello 0,45%. Al contrario di altri ETF questo prodotto non è dei più economici. Tuttavia il costo è molto basso se paragonato a fondi comuni simili.
Il portafoglio dell’ETF ie00b2npkv68
Dal punto di vista valutario l’ETF iShares J.P. Morgan $ EM Bond è concentrato sui dollari Usa. Questi, in particolare, rappresentano il 99,94% del totale.
La diversificazione geografica, per contro, è molto ampia. A titolo di esempio ecco i Paesi più rappresentati, con il peso percentuale di ognuno di essi sul totale:
- Indonesia: 5,16%
- Messico: 4,95%
- Arabia Saudita: 4,70%
- Russia: 4,41%
- Qatar: 4,28%.
Chi deciderà, nei tempi e nei modi opportuni, di investire nell’ETF ie00b2npkv68 dovrà considerare l‘elevato rischio cambio del prodotto. In altre parole, una svalutazione del dollaro nei confronti dell’euro potrà portare a perdite in conto capitale.
Chi vuole investire nei bond governativi emergenti “liquidi” senza correre il rischio di cambio, potrà usare la versione “hedged” dell’ETF. È disponibile, infatti, lo stesso strumento ma con copertura dal rischio di cambio: IE00B9M6RS56.
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I rendimenti
Le performance offerte da iShares sono state le seguenti:
- 2015: +0,468%
- 2016: +9,619%
- 2017: 9,953%
- 2018: -5,48%
- 2019: +15,734%
Per farla breve: dal 2015 al 2019 il rendimento medio annuo composto è stato del 5,78%, dividendi inclusi.
Il rischio
Ie00b2npkv68, in definitiva, è un ETF rischioso. Chi lo avesse comprato ai massimi di febbraio 2020, infatti, si sarebbe trovato a perdere il 24% in un mese.
Inoltre la volatilità storica è stata del 10% circa. Sebbene sia percepito come un prodotto sicuro, la volatilità rende l’ETF simile ad un investimento azionario.
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Le opinioni di Segreti Bancari
A chi va bene l’ETF iShares
L’ETF è adatto a chi:
- ha una esposizione azionaria relativamente bassa
- vuole incassare cedole elevate
- non ha troppi dollari in portafoglio
- è consapevole della volatilità del prodotto e lo inserisce in portafoglio in modo corretto.
Chi deve evitare l’ETF iShares
Ie00b2npkv68 non va ben per chi:
- è molto esposto in azioni sulla base della propria tolleranza al rischio
- ha già parecchi dollari in portafoglio
- vede solo le cedole sottostimando i rischi.
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari