Gli iBonds sono la novità del momento. Ma cosa sono gli ETF obbligazionari a scadenza, come funzionano, quali rischi comportano e, soprattutto, sono davvero la soluzione per chi vuole investire in obbligazioni beneficiando della diversificazione e superando i limiti dei prodotti tradizionali?
I mercati finanziari stanno vivendo una trasformazione notevole, con tassi di interesse stabili, dopo il rialzo del 2022 che ha apportato significative perdite all’investitore in bond. I risparmiatori stanno cercando pertanto nuove strategie per adeguarsi a questa nuova realtà finanziaria, e una delle innovazioni più interessanti sono gli Exchange Traded Fund (ETF) obbligazionari a scadenza.
Questi strumenti offrono un approccio unico all’investimento nel reddito fisso, consentendo agli investitori di bilanciare rendimenti stabili con una chiara data di scadenza. In questo articolo, esploreremo il cambiamento di paradigma nei mercati finanziari, l’introduzione degli ETF obbligazionari a scadenza e le opportunità che essi offrono agli investitori.
Investire in modo concreto, senza false certezze. Scopri come ti possiamo aiutare.
Il nuovo trend sui mercati
Il 2022 ha segnato un punto di svolta nei mercati finanziari, con l’inizio di una fase caratterizzata da tassi di interesse più elevati e movimenti più bruschi nelle diverse asset class. Questa trasformazione ha spinto gli investitori a ripensare le proprie strategie e a cercare nuove opportunità per ottimizzare i rendimenti e gestire il rischio nei propri portafogli.
In Europa, gli ETF hanno giocato un ruolo chiave in questo processo, con una raccolta netta di 106,5 miliardi di dollari nel corso del 2023, di cui più della metà è stata investita nel mercato obbligazionario. Questo nuovo contesto richiede una riallocazione strategica, e gli investitori hanno risposto ribilanciando i propri portafogli, con un occhio di riguardo alle obbligazioni.
Gli ETF obbligazionari a scadenza: cosa sono e come funzionano
BlackRock, in risposta a questa crescente domanda di obbligazioni, è stata la prima ad introdurre gli ETF obbligazionari a scadenza, noti come iBonds. Questi strumenti, già presenti negli Stati Uniti dal 2010, sono ora disponibili anche in Europa. Gli iBonds offrono agli investitori un modo innovativo di investire nel reddito fisso, combinando le caratteristiche delle obbligazioni con la flessibilità tipica degli ETF.
Essi sono costituiti da un portafoglio diversificato di obbligazioni con la stessa data di scadenza. A differenza degli ETF obbligazionari tradizionali, che possono detenere obbligazioni per un periodo limitato per mantenere un’esposizione a una scadenza specifica, gli iBonds mantengono le obbligazioni sottostanti fino alla loro scadenza naturale.
Questi ETF offrono un pagamento regolare di cedole durante il periodo di detenzione e un pagamento finale all’anno di scadenza dichiarato. La scadenza definita fornisce chiarezza sulle aspettative di rendimento e sull’orizzonte di investimento, mentre la diversificazione delle obbligazioni consente agli investitori di ottenere un’esposizione più ampia senza dover acquistare singoli titoli.
Con lo scenario attuale, che vede tassi per lo più stabili con modesti ritocchi verso il basso gli ETF obbligazionari a scadenza offrono un’opportunità per gli investitori di costruire portafogli con un basso profilo di rischio, mirando a scadenza per beneficiare dei rendimenti attuali.
Perché gli ETF a scadenza stanno guadagnando popolarità?
Negli ultimi due anni, gli ETF obbligazionari a scadenza sono diventati uno dei prodotti più richiesti, con un crescente numero di lanci da parte di gestori globali come Invesco, Amundi e BlackRock. Le motivazioni principali dietro il loro successo includono:
- rendimenti prevedibili a priori: essi offrono una maggiore chiarezza sui rendimenti attesi grazie alla presenza di una scadenza fissa. Sulla scheda prodotto, disponibile sul sito degli emittenti, è infatti ben visibile il rendimento medio a scadenza del portafoglio sottostante;
- bassi costi di gestione: rispetto ai fondi a scadenza tradizionali, gli ETF tendono a offrire costi più bassi, migliorando i rendimenti a lungo termine;
- maggiore controllo sull’orizzonte temporale: la scadenza predefinita consente agli investitori di pianificare meglio il proprio portafoglio in base agli obiettivi di rendimento senza dover correre i rischi associati all’investimento in poche obbligazioni singole;
- diversificazione: gli iBonds offrono un’ampia esposizione a diversi settori e categorie di obbligazioni, riducendo il rischio specifico di singoli titoli;
- flusso di cassa regolare: grazie alle cedole pagate durante la vita del fondo, gli investitori possono beneficiare di entrate periodiche;
- minore rischio rispetto agli strumenti senza scadenza: la scadenza fissa permette agli investitori di evitare la volatilità delle obbligazioni nel lungo termine, soprattutto nelle fasi rialziste dei tassi o quando il mercato prezza un rischio emittente maggiore, aumentando i tassi richiesti per investire in titoli privati (il così detto credit spread).
Differenze tra ETF obbligazionari tradizionali e a scadenza
Di seguito una tabella che confronta le principali differenze tra ETF obbligazionari tradizionali e ETF obbligazionari a scadenza:
Dove investono gli ETF obbligazionari a scadenza?
Gli ETF obbligazionari a scadenza offrono accesso a un portafoglio di obbligazioni, con la possibilità di investire in centinaia di titoli. Alcuni di essi, ad esempio, possono arrivare a oltre 400 bond diversi. Esistono poi prodotti specializzati in diverse tipologie di obbligazioni, come i corporate bond e i titoli di Stato. Recentemente, Amundi e iShares hanno lanciato strumenti con focus specifico sui governativi italiani, che risultano più concentrati, includendo solo 7-11 titoli al momento del lancio.
Le esposizioni valutarie di questi ETF possono variare, con fondi prevalentemente denominati in euro o dollari americani. Inoltre, alcuni ETF a scadenza sono strutturati per accumulare i proventi, mentre altri offrono una distribuzione periodica delle cedole.
I migliori ETF obbligazionari a scadenza quotati su Borsa Italiana
I nostri consigli
Gli ETF obbligazionari a scadenza, come gli iBonds e gli Xtrackers, rappresentano un’opportunità interessante per chi cerca rendimenti stabili e certezza sulle scadenze. Tuttavia, è importante essere consapevoli di alcune criticità:
- liquidità: mano a mano che ci si avvicina alla scadenza, questi strumenti tendono a diventare meno liquidi, rendendo più difficile la vendita in tempi rapidi;
- mancato beneficio dall’effetto leva dei tassi: gli ETF a scadenza non consentono di beneficiare di eventuali ribassi dei tassi di interesse, poiché il loro portafoglio è costituito da obbligazioni la cui durata si accorcia con il passare del tempo. In un contesto di ribasso dei tassi, gli ETF obbligazionari tradizionali offrono maggiori vantaggi in termini di capital gain.
Per queste ragioni, i prodotti a scadenza sono più adatti a investitori fai da te che preferiscono un approccio semplice e prevedibile al reddito fisso. Tuttavia, per chi si affida a un consulente finanziario o a strategie di gestione più attive, potrebbero essere strumenti meno indicati, vista l’assenza di flessibilità e il rischio di liquidità ridotta verso la fine della durata dell’investimento.
Per questo siamo qui…
Dal 2010 siamo qui per aiutare le persone ad investire diversaMente partendo da ciò che sappiamo di non sapere, e usando un linguaggio semplice, pacato e coinvolgente. Ecco due risorse di approfondimento che ti consigliamo:
- Stai sbagliando approccio con gli investimenti? Scopri come raddrizzare il tiro;
- Leggi le analisi e le ricerche esclusive del nostro Ufficio Studi ogni 7 giorni.
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari