Articolo pubblicato sull’edizione di INVESTO del 26/2/2020
Investire una quota del proprio portafoglio in oro presenta indubbi vantaggi in termini di ottimizzazione del rapporto rendimento/rischio.
In particolare il metallo presenta una correlazione negativa con il mercato azionario globale. Per questa ragione, un filone di pensiero noto come “permanent portfolio” consiglia di equi pesare oro e azioni in portafoglio.
Non non condividiamo questo estremismo, tuttavia diversificare i propri investimenti grazie all’inserimento di una quota di oro è una scelta saggia da fare. Per questi motivi.
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Oro e mercati azionari
Esiste una correlazione negativa tra l’andamento del rendimento di un investimento aurifero e il mercato azionario. Grazie all’inserimento di una quota di metallo il portafoglio aumenterà i rendimenti a parità di rischio. O, al contrario, ridurrà il rischio a parità di rendimento.
Il grafico che segue mostra la correlazione, ad un anno, tra un ETC che investe nell’oro e il mercato azionario globale:
Nell’ultimo anno oro e azioni si sono mosse in senso contrario. La cosa interessante è notare come il trascorrere del tempo non invalidi questa relazione. Ecco cosa succede se estendiamo l’osservazione a tre anni:
ed a cinque anni:
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Oro e crisi finanziarie
L’oro è considerato il bene rifugio per eccellenza. In particolare esso si apprezza in modo sensibile durante le fasi più acute delle crisi finanziarie.
Il grafico che segue mostra come si è comportato il metallo durante la Grande Recessione del 2008 e durante la crisi del debito sovrano europeo del 2011:
Due cose, in particolare, saltano all’occhio: anzitutto il trend dell’oro era già positivo prima dello scoppio della crisi; in secondo luogo la recessione ha fatto crescere i prezzi.
La crisi del debito sovrano europeo del 2011 ha fatto da acceleratore al processo. La quotazione dell’oro è uscita dal canale rialzista mostrando così una accelerazione visibile.
Il rialzo dei mercati azionari, divenuto fenomeno pubblico a partire dal 2015, ha fatto uscire l’oro dal canale rialzista, a conferma del fatto che quando le cose vanno bene il metallo perde appeal, per ritrovarlo nei momenti di crisi.
Domanda crescente di metallo
Cina e Russia, nel tentativo di sganciare le rispettive economie dalla dipendenza dal dollaro, sono acquirenti importanti del metallo.
A ciò si aggiunge la domanda di oro da parte delle classi ricche dei Paesi in via di sviluppo, che investono ingenti quote del proprio patrimonio nel metallo.
Un ETC per investire in oro
Quando si tratta di metalli preziosi, e di commodity in generale, è indispensabile usare prodotti a replica fisica.
I prodotti finanziari che hanno un derivato come sottostante, infatti, sono destinati a perdere valore per effetto del “contango”.
Per questa ragione l’ETC più adatto per investire in oro è il Wisdom Tree Physical Gold, JE00B1VS3770.
La rottura della media mobile a 40 settimane, avvenuta a fine 2018, ha sancito l’entrata dell’ETC in un trend rialzista:
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Una correzione dai massimi è sempre possibile, tuttavia occorre tenere presente due cose:
- il ribasso dovrebbe comunque trovare un argine in corrispondenza del livello di prezzo di 135 euro;
- ad un ribasso dell’oro si accompagnerebbe un rialzo delle borse, ragione per la quale è opportuno avere in portafoglio sia azioni globali si oro.