Cosa sono in definitiva i Green Bond? A cosa servono, come funzionano e quali caratteristiche presentano nell’ottica dell’investitore che vuole coniugare ecologia e finanza? Vedremo tutto in questo post che fa chiarezza su un argomento particolarmente “sentito” dagli italiani.
Cosa sono le obbligazioni verdi
Al pari di tutti gli altri bond, anche le obbligazioni verdi sono titoli di debito emessi da società per azioni, Governi o entri sovranazionali. La loro caratteristica fondamentale è quella essere legate al finanziamento di progetti con un impatto ambientale positivo. Parliamo, a titolo di esempio, di agricoltura sostenibile, efficienza energetica, energie pulite, ecc.
Il primo a introdurne la denominazione fu un Italiano: Aldo Romani, oggi a capo della divisione sostenibilità della Banca Europea degli Investimenti. Fu proprio la BEI, infatti, ad emettere il primo titolo il 4 luglio del 2007. A quell’emissione ne seguirono altre. Tra di esse va ricordata quella di HERA, la prima società italiana ad aver usato i Green Bond che risale al 2014.
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Sono essenzialmente due i fattori che hanno guidato lo sviluppo del settore delle obbligazioni ecologiche:
- l’attenzione alle politiche ambientali di grandi Paesi Emergenti, come Cina ed India;
- la crescente attenzione verso la sostenibilità da parte del mondo aziendale e delle istituzioni sovranazionali.
Chi emette i Green Bond
I primi soggetti emittenti delle obbligazioni verdi furono, come abbiamo visto, le grandi istituzioni finanziarie. In sintesi parliamo della BEI, la Banca Europea degli Investimenti e la Banca Mondiale (World Bank). Tuttavia a questi due emittenti si sono presto aggiunte imprese private, singoli Stati ed altre realtà minori.
Alcuni Paesi del mondo, infatti, necessitano di mezzi finanziari per supportare i costi del passaggio da combustibili fossili alle energie pulite (transizione energetica). La Cop 21 di Parigi e la “passione” degli investitori per il connubio etica/finanza, culminato con gli ESG, ha dato una spinta al settore.
Lo scopo dei bond verdi è quello, tra gli altri, di sensibilizzare i cittadini all’importanza della sostenibilità ambientale. Il recente conflitto tra Russia ed Ucraina e i fatti legati al prezzo del gas naturale sono, senza dubbio ulteriori propulsori alle obbligazioni che finanziano la sostenibilità.
Tra gli emittenti italiani più attivi troviamo:
- Enel
- Cassa Depositi e Prestiti (CDP)
- Intesa San Paolo
- Ferrovie dello Stato.
Titoli verdi vs obbligazioni tradizionali
Sebbene al momento non esista uno standard che permetta una identificazione univoca di ciò che è green e cosa non lo è, esistono regole precise da rispettare. Esse sono elaborate dall’Associazione Internazionale del Mercato dei Capitali (ICMA) attraverso la pubblicazione dei “Green Bond Principles“.
Questi, in definitiva, propongono un elenco dei progetti finanziabili che possano essere considerati come sostenibili. La pubblicazione, nel 2018, del piano d’azione europeo per il finanziamento della crescita sostenibile, come parte del Green Deal europeo, ha dato ulteriore spinta al settore.
In definitiva è previsto un albo dei certificatori, chiamati ad esprimere la loro opinione sul progetto che le obbligazioni vanno a finanziare. I certificatori dovranno essere autorizzati dall’Ecma, il soggetto che vigila sui mercati finanziari a livello europeo. Ecco, in breve, le caratteristiche che un titolo sostenibile deve avere secondo ICMA:
- i fondi raccolti con l’emissione devono finanziare un singolo progetto;
- con periodicità annuale va redatta una relazione sull’utilizzo dei fondi;
- è necessaria la “seconda opinione” sulla sostenibilità del progetto da parte di un revisore esterno.
I Green Bond in Italia
Annoveriamo, con orgoglio, la presenza di Borsa Italiana tra i revisori esterni nominati dall’ICMA per la valutazione della sostenibilità dei progetti finanziati. Essa, inoltre, promuove la definizione di nuovi standard informativi per favorire lo sviluppo delle obbligazioni verdi.
Inoltre, come abbiamo visto, il tema della sensibilità ambientale è molto sentito nel Bel Paese. Prova ne è che il tema degli ESG è stato inglobato anche a livello di MIFID. Senza contare i numerosi progetti domestici legati al potenziamento delle energie pulite e rinnovabili.
Social Bond e Sustanaible Bond
Sono obbligazioni che fanno parte di una categoria più ampia rispetto ai titoli verdi. Si tratta di bond afferenti al mondo ESG. In particolare i Social Bond coniugano l’esigenza di produrre un rendimento soddisfacente per gli investitori con lo scopo di finanziare grandi progetti di interesse nazionale.
I Sustanaible Bond, invece, uniscono il bisogno di rendimento con la sostenibilità ambientale e sociale. Per permettere scelte consapevoli da parte degli investitori, Borsa Italiana elabora una serie di strumenti:
- Indici ed analisi
- Mercato dei Green Bond di Londra
- Elenco degli strumenti green e/o social in negoziazione sui mercati MOT ed ExtraMOT.
Conviene investire? L’opinione di Segreti Bancari
Gli investimenti verdi sono un apprezzabile tentativo di unire, in un unico strumento, aspetti socio ambientali ed economici. Essi, tuttavia, presentano alcune criticità che è bene conoscere. In primo luogo la liquidità. Se titoli saranno “piazzati” nei portafogli degli investitori e avranno pochi scambi la liquidazione anticipata degli stessi potrebbe essere problematica.
Inoltre alcuni emittenti potrebbero essere tentati di offrire una remunerazione inferiore a quella corretta facendo leva sul valore sociale dei titoli coinvolti. In definitiva l’impiego in obbligazioni verdi va valutato all’interno di una più ampia strategia di portafoglio, dopo aver acquisito tutte le informazioni necessarie.
Risorse utili
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Giacomo Saver – CEO di Bert Consulting Società di Consulenza Finanziaria srl