I fondi di fondi permettono di investire attraverso più gestori, scelti tra i migliori nei rispettivi ambiti. Ma a fronte della doppia diversificazione la trasparenza è poca mentre i costi alti. Questo articolo ti darà tutte le informazioni che servono per capire se conviene investire.
Definizione
I fondi di fondi, come dice il nome, sono prodotti finanziari che investono in quote di altri OICR invece di impiegare le proprie disponibilità in strumenti classici (azioni, obbligazioni e liquidità). Essi sono nati nel 1999, con il decreto n. 228 del 24 maggio del Ministero del Tesoro, e dai Regolamenti attuativi della Banca d’Italia del 20 settembre dello stesso anno.
A partire dal 2000 sono diventati molto popolari e ancora oggi molte banche li propongono nel tentativo di offrire un servizio di maggior qualità ai propri clienti.
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Funzionamento e normativa
Per garantire una efficace diversificazione il legislatore ha previsto espressi limiti di investimento. In particolare un “fondo di secondo livello” deve rispettare i seguenti limiti:
- la politica di investimento e il profilo di rischio dell’OICR acquisito devono essere compatibili con le caratteristiche del fondo acquirente;
- non è possibile investire in fondi chiusi;
- la quota massima di ogni OICR detenuto in portafoglio non deve eccedere il 20% (limite ridotto al 10% in caso di prodotti non armonizzati);
- l’investimento complessivo in prodotti non armonizzati non deve superare il 30% delle disponibilità del fondo;
- se si tratta di prodotti “della casa” su essi non devono essere addebitate commissioni.
Ora che abbiamo compreso come funzionano questi strumenti analizziamo ciò che più interessa l’investitore: i vantaggi, gli svantaggi e i costi.
Vantaggi
- diversificazione a livello geografico e settoriale
- diversificazione dello stile di gestione
- rendimenti potenzialmente elevati, grazie all’esperienza dei singoli gestori.
Uno dei principali vantaggi di questi prodotti sta nella possibilità di beneficiare della doppia diversificazione. Oltre a quella geografica e settoriale, tipica di tutti gli Organismo di Investimento Collettivo, compresi gli ETF, si aggiunge quella per stile. Inserendo in portafoglio quote di altri fondi, invece dei singoli titoli, si differenzia anche lo stile di gestione.
È pertanto possibile, ad esempio, individuare il miglior gestore “growth” sul mercato delle small cap USA e il miglior gestore “value” nello stesso comparto e creare un mix. Oppure è possibile unire le competenze di un gestore orientato alla scelta dei singoli titoli con un approccio improntato all’asset allocation complessiva.
Svantaggi
A fronte dei benefici appena visti, i fondi multi strategia presentano due svantaggi, riconducibili ai costi elevati ed alla scarsa trasparenza.
Costi
I fondi di fondi di fatto duplicano i costi a carico degli investitori. Alle commissioni sul contenitore, infatti, si sommano le commissioni di gestione addebitate ad ognuno dei prodotti in cui il fondo investe. Solo se tutti i prodotti sono della stessa società tale duplicazione è scongiurata, come abbiamo visto.
Sebbene gli strumenti inseriti in portafoglio appartengano a classi riservate agli investitori istituzionali (con un profilo commissionale più favorevole), il doppio strato dei costi abbatte i rendimenti finali.
Trasparenza
In quanto scatole cinesi, questi prodotti sono difficili da comprendere per l’investitore medio. Esaminando il portafoglio di un fondo di fondi, infatti, è probabile trovare al proprio interno delle sigle che rappresentano i vari prodotti in cui si è investito. Ciò rende di difficile comprensione l’effettiva allocazione del capitale.
Inoltre molti prodotti non hanno un benchmark, poiché la normativa non obbliga i gestori a comunicarne uno. Questo rende “fumosa” la politica di gestione e la scelta dei prodotti più adeguati.
Conviene investire in fondi di fondi? Opinioni
A nostro avviso questi prodotti finanziari sono da evitare. Poiché non esiste persistenza nelle performance la scelta in un prodotto che impieghi il denaro sfruttando l’abilità dei gestori in un singolo campo non sempre è vincente. Spesso, infatti, gli OICR sono selezionati in base alle performance recenti.
L’effetto di regressione verso la media dimostra che un fuoriclasse del decennio difficilmente sarà sul podio in quello successivo. Si veda a questo proposito lo studio di Bogle (Common Sense on Mutual Funds). I costi, invece, sono un elemento certo.
Sebbene la normativa MIFID 2 avesse fatto intravvedere la possibilità di un azzeramento della doppia commissione, di fatto ciò non è avvenuto. Cosa può fare, allora, l’investitore accorto?
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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari