In questo articolo vedremo se conviene investire in posta grazie all’analisi completa e ragionata dei fondi, corredata con le nostre opinioni indipendenti.
Panoramica sui fondi bancoposta
Poste italiane da tempo è attiva nell’ambito del risparmio gestito. In particolare l’offerta di fondi comuni di investimento è ampia e variegata, al punto da rappresentare un’alternativa al più tradizionale canale bancario. Molti degli inconvenienti di questi strumenti, tuttavia, si trovano anche presso gli uffici postali.
Questo articolo sintetizza le nostre opinioni sui fondi bancoposta, che si possono riassumere in un lapidario “lasciali perdere“. Nel prosieguo vedremo perché. Prima di proseguire, però, permettimi di offrirti un’alternativa: se sei indeciso su dove investire oggi, parti da Backstage.
I migliori fondi comuni di Poste Italiane
Iniziamo con un’analisi dei principali prodotti offerti per poi dare un giudizio complessivo sull’intera gamma. Per agevolare la lettura procederemo in ordine decrescente di rischio. Partiremo, quindi, dai prodotti più rischiosi per scendere via via verso gli strumenti più prudenti.
Azionario internazionale
Si tratta di un prodotto azionario, indicato per investitori con un’elevata tolleranza al rischio e un orizzonte di lungo termine (circa dieci anni). In sintesi il prodotto permette di prendere posizione sui principali mercati globali grazie alla gestione attiva. La quota azionaria minima è del 70%. Il gestore ha come riferimento azioni di società a larga capitalizzazione e con buona liquidità.
Alle mid cap è dedicata una quota del fondo non superiore al 30% degli attivi. Gli strumenti finanziari sono denominati in Dollari Statunitensi, in Euro, in Yen e fino al 30% in altre valute. La rischiosità del fondo è alta. In seguito all’impennata della volatilità ci troviamo ora sul livello di 6 su una scala che arriva fino a 7.
Il benchmark è l’indice MSCI World ESG Leaders Index. A causa dei costi elevati (pari all’1,74% l’anno) e alla capacità di selezione titoli difettosa, il fondo ha reso meno del mercato 5 anni su 7.
Azionario euro
Permette di prendere posizione sulle società dell’area euro. Almeno il 70% del patrimonio sarà impiegato in azioni, mentre il restante 30% potrà essere investito in bond. Il fondo è rivolto ad investitori che vogliano fare un impiego geograficamente specifico, con una elevata tolleranza al rischio e un orizzonte di lungo termine.
Il parametro oggettivo di riferimento è l’indice MSCI EMU ESG Leaders Net return EUR Index. Tuttavia per 4 anni su 7 il fondo ha ottenuto performance inferiori. Il gestore ha pressappoco replicato la composizione del benchmark, senza compiere scelte significative.
Il costo dell’1,64% l’anno ha contribuito all’abbattimento della performance. Il rischio è elevato: il fondo ha un valore di 6 su una scala che arriva a 7.
Azionario Flessibile
Bancoposta azionario flessibile è un prodotto a vocazione azionaria. La quota impiegata in “equity” oscilla tra un minimo del 40% ed un massimo del 90%. L’obiettivo è fornire a chi ha un orizzonte temporale di lungo periodo e un’elevata tolleranza al rischio un prodotto che sia capace, sulla carta, di adattarsi alle mutevoli situazioni del mercato.
Il prodotto non ha benchmark, per cui è difficile misurarne le performance in modo corretto. Il costo annuo di gestione è dell’1,54%.
Bancoposta Accumula più
Permette di attivare un Piano di Accumulo del Capitale (PAC) cui si abbina una copertura assicurativa. Al sottoscrittore, che deve avere meno di 70 anni, è garantito il completamento del piano in caso di premorienza. Per attivare Accumula Più occorre che il Piano preveda versamenti per un ammontare complessivo uguale o superiore a 15.000 euro. Al compimento del settantesimo anno di età, tutte le coperture assicurative previste da Accumula Più decadono.
Bancoposta Rinascimento
Si tratta di un fondo bilanciato costruito sotto forma di PIR. L’esposizione azionaria massima è del 50%, il resto è investito in obbligazioni.
Il rischio è di 4 su una scala che arriva a 7, mentre il benchmark è il seguente:
- 5% Titoli di Stato Europei breve termine (ICE BofAML Euro Treasury Bill Index);
- 10% Titoli di Stato dell’Area Euro (ICE BofAML Euro Government Index);
- 10% Azioni Internazionali (MSCI World Net Total Return Eur Index);
- 55% Titoli obbligazionari di società Italiane a elevata capitalizzazione (ICE BofAML Italy Large Cap Corporate Custom Index);
- 10% Azioni Italia a elevata capitalizzazione (MSCI Italy IMI Top 40 15% issuer capped Index);
- 10% Azioni Italia a bassa-media capitalizzazione (MSCI Italy Investable Market 60 Select Index).
Il costo annuo di gestione è dell’1,38%, ma il gestore ha deluso. I rendimenti sono inferiori a quelli ottenibili da un investimento diretto nel sottostante, con ETF.
BancoPosta Mix 3
Parliamo, in questo caso, di un fondo bilanciato aggressivo. La quota azionari,a infatti, può arrivare al 60%. Tutti gli strumenti finanziari sono denominati principalmente in euro e fino al 30% in altre valute. Il Fondo può investire fino ad un massimo del 30% in Paesi Emergenti.
Si tratta, pertanto, di un prodotto adatto ad investitori che pur privilegiando il mercato azionario, non vogliono correre rischi eccessivi. Il benchmark è piuttosto articolato:
- 5% Titoli di Stato Europei breve termine (ICE BofAML Euro Treasury Bill Index);
- 25% Titoli di Stato dell’Area Euro (ICE BofAML Euro Government Index);
- 10% Titoli obbligazionari di società Europee a elevata capitalizzazione (ICE BofAML Euro Large Cap Corporate Index);
- 15% Titoli di Stato Globali (ICE BofAML Global Government Index);
- 5% Titoli di Stato Paesi Emergenti con copertura del rischio di cambio (ICE BofAML Diversified Emerging Markets External Debt Sovereign Bond Index);
- 20% Azioni Globali con copertura del rischio di cambio (MSCI World All Country Hedged);
- 20% Azioni Globali senza copertura del rischio di cambio (MSCI World All Country non Hedged).
Dal 2017, tuttavia, il fondo ha sempre sottoperformato il mercato sottostante. A ciò hanno contribuito anche i costi annui di gestione, pari all’1,44%.
Poste investo sostenibile
Il fondo è un bilanciato con una quota di azioni massima del 50%. Il Fondo intende perseguire una crescita del capitale nel medio-lungo termine e contribuire a dare forma a un mondo migliore, selezionando gli strumenti finanziari con i criteri dell’investimento sostenibile.
Il benchmark è:
- 30% Indice ESG Azionario Globale (MSCI World ESG Leaders);
- 20% Indice ESG Obbligazionario US (Bloomberg Barclays MSCI US Aggregate Sustainability);
- 50% Indice ESG Obbligazionario Euro (Bloomberg Barclays MSCI Euro Aggregate Sustainability).
Il costo è dell’1,24% l’anno mentre la storicità è poca per fare una valutazione delle performance. Il rischio è di 4 su 7.
BancoPosta Mix 2
Il prodotto è un bilanciato propriamente detto, con una quota di azioni che arriva al 40% massimo. Tutti gli strumenti finanziari sono denominati principalmente in euro e fino al 30% in altre valute. Il Fondo può investire fino ad un massimo del 30% in Paesi Emergenti.
Il benchmark del prodotto è il seguente:
- 10% Titoli di Stato Europei breve termine (ICE BofAML Euro Treasury Bill Index);
- 30% Titoli di Stato dell’Area Euro (ICE BofAML Euro Government Index);
- 10% Titoli obbligazionari di società Europee a elevata capitalizzazione (ICE BofAML Euro Large Cap Corporate Index);
- 15% Titoli di Stato Globali (ICE BofAML Global Government Index);
- 10% Titoli di Stato Paesi Emergenti con copertura del rischio di cambio (ICE BofAML Diversified Emerging Markets External Debt Sovereign Bond Index);
- 12,5% Azioni Globali con copertura del rischio di cambio (MSCI World All Country Hedged);
- 12,5% Azioni Globali senza copertura del rischio di cambio (MSCI World All Country non Hedged).
L’esposizione azionaria media è stata del 25%. Tuttavia negli ultimi 7 anni il rendimento è stato inferiore a quello del benchmark per 6 volte. Il costo dell’1,34% annuo, insieme con la difettosa capacità di selezione dei titoli sono responsabili della cattiva performance.
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Selezione attiva
Si tratta di un fondo flessibile. Il gestore può investire sino al 100% del patrimonio in titoli di natura monetaria e obbligazionaria. La componente azionaria non può superare il 40% del portafoglio, mentre l’utilizzo di strumenti finanziari collegati al rendimento delle materie prime non deve essere maggiore al 10%. Il fondo può investire fino ad un massimo del 30% in Paesi Emergenti.
Il rischio è di 4 sulla solita scala che arriva a 7 al massimo. Non esiste benchmark, il che rende impossibile l’analisi delle performance. Il costo annuo è dell’1,07%.
BancoPosta Universo 60
È un fondo multimanager flessibile che adotta un approccio ESG. La componente azionaria massima arriva al 60%. Il fondo punta a cogliere le opportunità di investimento offerte da un ampio universo di classi di attivo, beneficiando di un processo strutturato di selezione tra strumenti passivi (ETF) e attivi (i migliori fondi di terzi), attraverso analisi quantitative e qualitative.
Il livello di rischio è di 4 su 7, mentre il costo di gestione è dell’1,68%. Benchmark non disponibile.
BancoPosta Universo 40
Si tratta di un fondo simile al precedente, ma la cui quota azionaria arriva al 40% massimo. Anche in questo caso l’approccio è ESG, il che rende il fondo adatto a chi è sensibile alle tematiche ambientali. Il costo annuo è dell’1,38%; il rischio di 4 su 7. Poiché si tratta di un fondo flessibile il confronto con il benchmark non è fattibile.
Orizzonte reddito
Classificato come prodotto flessibile il fondo mira a contenere la volatilità entro il 9% massimo. La classe a distribuzione permette di incassare un provento annuale il cui obiettivo è pari al rendimento dell’indice EURIBOR 3M, maggiorato del 2% del valore della quota.
L’inesistenza di un parametro oggettivo di confronto rende impossibile una valutazione corretta delle performance. Il rischio è di 4 su una scala che arriva fino a 7. Il costo annuo di gestione è dell’1,42%.
BancoPosta Mix 1
Si tratta di un fondo prevalentemente obbligazionario. La quota azionari massima, infatti, è limitata al 20% del totale. Mediamente essa è del 10%.
Questa, invece, la composizione del benchmark:
- 15% Titoli di Stato Europei breve termine (ICE BofAML Euro Treasury Bill Index);
- 35% Titoli di Stato dell’Area Euro (ICE BofAML Euro Government Index);
- 15% Titoli obbligazionari di società Europee a elevata capitalizzazione (ICE BofAML Euro Large Cap Corporate Index);
- 15% Titoli di Stato Globali (ICE BofAML Global Government Index);
- 10% Titoli di Stato Paesi Emergenti con copertura del rischio di cambio (ICE BofAML Diversified Emerging Markets External Debt Sovereign Bond Index);
- 5% Azioni Globali con copertura del rischio di cambio (MSCI World All Country Hedged);
- 5% Azioni Globali senza copertura del rischio di cambio (MSCI World All Country non Hedged).
Dal 2017 al 2022 il prodotto ha offerto rendimenti inferiori al mercato sottostante. Ciò a causa dei costi elevati, dell’1,14% l’anno, cui si somma una difettosa capacità di scegliere i titoli migliori.
BancoPosta Obbligazionario Euro Medio-Lungo Termine
Il fondo investe in obbligazioni con scadenza a scadenza media/lunga emesse da Paesi aderenti al Fondo Monetario Internazionale.Gli strumenti finanziari sono principalmente denominati in euro e fino al 30% in valute diverse dall’euro. Il fondo può investire fino ad un massimo del 30% in Paesi Emergenti.
Il rischio è di 3 su una scala che arriva al massimo a 7. Il benchmark è il seguente:
- 75% Titoli di Stato e obbligazioni Europee medio-lungo termine (ICE BofAML Euro Broad Market Index);
- 25% Titoli di Stato Italiani breve termine (ICE BofAML Italy Treasury Bill Index).
Per sei anni su sette il rendimento è stato inferiore a quello del benchmark. A contribuire al risultato hanno pensato i costi, dello 0,79% l’anno. Si tratta di un dato elevato alla luce del contesto attuale.
Primo
Investe in bond a scadenza breve e media. Adatto a chi voglia entrare per la prima volta sui mercati finanziari con una tolleranza al rischio ridotta, il prodotto è tuttavia poco performante. Gli strumenti finanziari sono principalmente denominati in euro e fino al 30% in valute diverse dall’euro. Il Fondo può investire fino ad un massimo del 30% in Paesi Emergenti.
Con un rischio di 2 su una scala che arriva a 7, il prodotto si confronta con questo benchmark:
- 50% Titoli di Stato Euro breve-medio termine (ICE BofAML 1-3 Years Euro Government Index);
- 50% Titoli obbligazionari societari Euro breve-medio termine (ICE BofAML 1-3 Years Euro Large Cap Corporate Index).
Per 4 anni negli ultimi 7 il rendimento è stato inferiore a quello del mercato sottostante. Il costo di gestione è dello 0,49% annuo.
Fondi Bancoposta: le nostre opinioni
Conviene investire nei prodotti del risparmio gestito postale? La risposta è sì, ma solo per quegli investitori che desiderano delegare a terzi la gestione del proprio risparmio e sono privi sia della capacità di selezione autonoma dei migliori prodotti, sia di conoscenze tecnologiche. Poste Italiane, infatti, ha una presenza capillare sul territorio, coprendo aree in cui uno sportello bancario è assente.
I fondi postali, però, sono della stessa pasta di quelli venduti in banca. Ecco, in sintesi, i loro punti deboli:
- incapacità di battere il benchmark nel lungo periodo. Al netto dei costi il guadagno finale è inferiore a quello realizzato dai mercati sottostanti. L’investitore accorto potrà sostituire gli inefficienti fondi delle Poste con ETF a basso costo;
- scarsa trasparenza: molti fondi sono flessibili, il che esonera il gestore dal comunicare un parametro oggettivo di riferimento utile a valutare la performance finale;
- costi elevati. I prodotti sono cari, anche se i costi sono inferiori alla media dei concorrenti bancari. Questo è penalizzante, soprattutto in un momento in cui è difficile generare performance;
- delega troppo estesa. I prodotti flessibili incorporano un elevato rischio gestore. Se questo commette errori il rendimento finale ne risentirà in modo evidente;
- conflitto di interesse. Gli impiegati delle Poste hanno incentivi nel collocare un certo prodotto piuttosto che un altro. Ciò si riflette in consigli non sempre ad hoc per l’investitore.
Risorse utili per investire
Ora che hai capito perché secondo noi è bene stare alla larga dai prodotti postali, ecco alcune risorse utili per investire:
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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari