Grazie agli ETF sui mercati emergenti è possibile investire in Paesi dalle grandi prospettive future beneficiando, al tempo stesso, di quotazioni ancora contenute.
Articolo aggiornato il 20 ottobre 2021
Paesi emergenti: ecco come e dove investire con gli ETF
L’indice MSCI Emerging Markets
I migliori ETF sui mercati emergenti disponibili su Borsa Italiana clonano tutti l’indice MSCI Emerging Markets. Esso permette di prendere posizione su diversi Paesi contemporaneamente attraverso un solo acquisto.
L’indice, in breve, è composto da 1.418 azioni appartenenti a 27 Paesi. Poiché esso copre l’85% del flottante di ogni Stato, l’MSCI Emerging Markets permette una copertura globale delle economie emergenti, seppur con qualche limite. La Cina, infatti, rappresenta il 33,97% del totale. Ciò crea una parziale sovrapposizione per quegli investitori che già hanno ETF azionari cinesi.
Gli altri Paesi rappresentati sono:
- Taiwan (14,71%)
- Corea del Sud (12,61%)
- India (12,18%)
- Brasile (4,45%).
A livello settoriale investire in ETF mercati emergenti significa puntare soprattutto sulla tecnologia (20,92%), sulla finanza (19,48%), sui consumi discrezionali (14,68%) e sulle comunicazioni (10,34%).
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I migliori ETF sui mercati emergenti
Secondo JustETF su Borsa Italiana sono disponibili ben 14 ETF che investono nelle azioni dei Paesi emergenti. Il costo annuo dei prodotti va da un minimo dello 0,14% ad un massimo dello 0,55%.Ecco quali sono i prodotti migliori, sulla base di tre criteri di scelta.
Il miglior ETF sull’MSCI Emerging Markets dal lato costi
Se il criterio di scelta è la commissione di gestione, il vincitore è lyxor msci emerging markets. Esso costa appena lo 0,14% l’anno. Oltre a ciò il prodotto è disponibile sia nella versione a distribuzione (ISIN LU0635178014) sia in quella ad accumulazione dei proventi (ISIN LU2200146228). La replica, invece, è di tipo sintetico per entrambi
Lo svantaggio sta nel fatto che il patrimonio dei fondi non è elevatissimo rispetto ai competitor. L’ETF a distribuzione, infatti, vanta un capitale di 751 milioni, mentre quello ad accumulazione ha 25 milioni.
Il più grande ETF sui Paesi Emergenti
Chi preferisce investire in un ETF molto patrimonializzato farà bene ad optare per l’iShares Core MSCI Emerging Markets IMI (ISIN IE00BKM4GZ66). Volendo “spoilerare” possiamo dire che, al momento attuale, esso fa parte di alcuni dei nostri portafogli di ETF.
Esso, in breve, ha un patrimonio di 15.838 milioni di euro. Per quanto riguarda i proventi l’ETF è ad accumulazione, mentre il costo annuo di gestione è dello 0,18%. La modalità di replica è fisica.
L’ETF MSCI Emerging Markets più redditizio
Dato che tutti gli ETF replicano lo stesso indice dei mercati emergenti è difficile immaginare una divergenza delle performance. Tuttavia, il prodotto migliore, dal punto di vista dei rendimenti passati è l’SPDR MSCI Emerging Markets (ISIN IE00B469F816). Il prodotto è a replica fisica, costa lo 0,42% l’anno ed ha, infine, un patrimonio di 495 milioni di euro.
Mercati emergenti: l’ETF scelto da Segreti Bancari
Il fondo che noi abbiamo scelto è l‘iShares Core Msci Em Imi (ISIN IE00BKM4GZ66) di cui abbiamo parlato in precedenza. Esso, infatti, oltre che il più patrimonializzato è anche il più scambiato. Da gennaio a settembre 2020, in breve, il volume transato è stato di € 874.797.544.
Sebbene il costo di gestione non lo qualifichi come economico, il ridotto spread denaro/lettera, insieme con i volumi di scambio e di patrimonio rendono il fondo il nostro ETF sui mercati emergenti preferito.
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver- CEO di SegretiBancari