ETF infrastrutture: la recensione completa di due replicanti che potrebbero beneficiare delle politiche fiscali espansive a livello globale.
Perché investire nelle infrastrutture?
Gli ETF infrastrutture sono prodotti di nicchia. In breve si tratta di fondi azionari specializzati in un settore a forte trazione pubblica che potrebbe essere dominante nei prossimi anni. La crisi da COVID 19, infatti, ha riportato in auge le politiche keynesiane basate sulla spese pubblica.
In sintesi i Governi dei Paesi sviluppati hanno creato ampi deficit di bilancio per stimolare la crescita economica messa in dubbio dalla pandemia globale del 2020 – 2021. Non è questa la sede per capire se convenga o meno investire in infrastrutture. Per tale motivo l’articolo ha un carattere meramente divulgativo.
Chi, invece, vuole avvalersi delle nostre competenze e abilità per sapere dove investire oggi, può fare riferimento al servizio Investment Club.
ETF Bnpp Ecpi Global Esg Infrastrutture – LU1291109293
Caratteristiche
Attraverso la replica fisica, l’ETF investe nelle azioni che compongono l’indice azionario ECPI GLOBAL ESG INFRASTRUCTURE EQUITY. Il fondo è ad accumulazione dei proventi.
Il costo annuo di gestione è dello 0,30%. Si tratta, pertanto, di un prodotto conveniente dal punto di vista dei costi. Soprattutto se paragonato ai fondi specializzati a gestione attiva disponibili sul mercato.
Portafoglio
Le azioni che compongono l’indice sono cento. Esse sono selezionate, a livello globale, tra quelle che producono infrastrutture per questi settori:
- trasporto
- acqua
- sociale
- smaltimento e riciclaggio rifiuti
- servizi di telecomunicazione
- energia
Le società “candidabili” devono avere una capitalizzazione di almeno 500 milioni di euro. Si tratta, quindi, di aziende di dimensioni medio -grandi. Il peso di ogni azienda è identico a quello di tutte le altre. Ci troviamo di fronte, pertanto, ad un indice equally-weighted.
L’area geografica più importante sono gli Stati Uniti, che prendono il 40% del totale. Seguono la Francia, con il 10%, la Spagna con il 10% ed il Regno Unito con il 7%.
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Analisi fondamentale
Il rapporto prezzo/utili del portafoglio è di 22,77. Esso va confrontato con 19,58 dell’indice globale MSCI AC WORLD. Il rapporto prezzo/valore contabile, invece, è di 2,17 contro i 3 del Morgan Stanley. Dal punto di vista dei fondamentali, quindi, l’ETF sulle infrastrutture di BNP è allineato ad un prodotto generalista.
Analisi tecnica
Il grafico mostra l’andamento del prezzo dell’ETF infrastrutture di BNP dalla data di lancio. La quotazione si trova in trend positivo. Esso, tuttavia, staziona in corrispondenza di una resistenza. Si tratta di un livello di prezzo “critico” dal quale potrebbe scendere.
ETF iShares Global Infrastructure – IE00B1FZS467
Caratteristiche
L’ETF sulle infrastrutture di iShares è a replica fisica. Esso, a differenza del precedente, è a distribuzione dei proventi. In breve ogni tre mesi stacca un dividendo, che finisce sul conto del cliente. L’indice replicato è l’FTSE Global Core Infrastructure. Si tratta di un portafoglio rappresentativo di società operanti nelle infrastrutture a livello globale.
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Il costo annuo di gestione è dello 0,65%, il che lo rende più caro rispetto al prodotto BNP.
Portafoglio
L’indice di riferimento è composto da 241 azioni di società globali. Esse sono per lo più Statunitensi. Gli Usa, infatti, coprono il 60% del totale. Al secondo posto c’è il Canada con il 13% circa, mentre in terza posizione troviamo il Giappone con il 4,78%.
Analisi fondamentale
Il rapporto prezzo/utili è di 24,45. Se confrontato con il prodotto analogo di BNP, l’ETF infrastrutture globali di iShares è più caro anche in termini di indicatori fondamentali. L’indice prezzo/valore contabile, inoltre, è di 2,19. Sotto questo punto di vista i due prodotti si equivalgono.
Analisi tecnica
Dal punto di vista grafico l’ETF iShares è del tutto simile al precedente. Il trend resta rialzista, come confermano sia la linea di tendenza obliqua sia la persistenza dei prezzi sopra la media mobile. Tuttavia la situazione si sta deteriorando e i prezzi perdono spinta.
Confronto dei due ETF infrastrutture
Vediamo, in sintesi, in che cosa differiscono i due prodotti, al fine di fare una eventuale scelte più consapevole. BNP vince sotto il profili dei costi e della diversificazione geografica. Infatti gli Usa, pur avendo una grossa fetta del portafoglio, non prendono più della metà dell’indice.
Tuttavia a livello di diversificazione per numero di titoli iShares è da preferire. Il portafoglio, infatti, è più frazionato. Infine iShares è a distribuzione, il che avvantaggia chi cerca un frutto periodico.
Queste informazioni sono sufficienti per prendere una decisione autonoma. Chi, invece, vuole che siamo noi di Segreti Bancari a dirgli dove investire oggi, è disponibile il servizio Investment Club. Scoprilo subito.
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Giacomo Saver – CEO Segreti Bancari