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Gli ETF obbligazionari consentono di investire in portafogli diversificati di bond senza correre rischi di default legati ai singoli titoli.
Essi permettono di costruire il proprio investimento obbligazionario in modo rapido, diversificato, semplice e con costi contenuti.
Un Exchange Traded Fund obbligazionario replica un indice finanziario composto da bond. Esso, pertanto, è indicato per quegli investitori che desiderano ottenere un rendimento discreto dal proprio capitale senza correre rischi eccessivi.
La modalità di replica è spesso fisica con campionamento. Il mercato dei bond, infatti, è popolato da migliaia di emissioni, molte delle quali poco liquide. Per un gestore passivo spesso non è conveniente avere in portafoglio tutti i titoli che compongono l’indice sottostante, per cui ricorre ad una sotto selezione ottimizzata.
Scegliere i migliori prodotti è un’attività complessa che richiede competenze ad hoc. Infatti il mondo dei bond è molto frammentato per tipo di titolo (tasso fisso, variabile o indicizzato all’inflazione), per emittente (debitore pubblico o privato), per scadenza (breve, media o lunga) e per valuta (euro, dollaro, yen, ecc).
Tra l’acquisto di ETF obbligazionario o di un singolo titolo esistono differenze notevoli:
Gli ETF sono privi di scadenza. Mentre le obbligazioni nascono con una scadenza, raggiunta la quale rimborsano il capitale, gli ETF ne sono privi. Ciò accade perché mano a mano che i titoli che compongono l’indice si avvicinano alla scadenza vengono sostituiti da altri con durata più lunga.
Ciò comporta che l’ETF ha una durata media finanziaria costante (duration) che non si accorcia spontaneamente con il passare del tempo, a differenza dei singoli bond. Ciò favorisce l’ETF durante le fasi di ribasso o di stabilità dei tassi, mentre li penalizza in caso di rialzo.
Gli ETF obbligazionari sono molto liquidi ed hanno tagli minimi bassi. Chi investe in obbligazioni a volte non riesce a diversificare in modo adeguato il portafoglio a causa dei tagli minimi elevati. I bond più redditizi richiedono, infatti, un investimento minimo di almeno 50 o 100.000 €.
Investire in un ETF obbligazionario, invece, richiede di solito circa 2.000 €, al fine di ottimizzare i costi bancari. Inoltre questi prodotti presentano una grande liquidità che ne rende facile e conveniente lo smobilizzo.
L’investimento in obbligazioni fatto con gli ETF presenta alcuni grandi vantaggi:
I principali svantaggi sono, invece:
Scegliere il prodotto migliore non è sempre facile, a causa della complessità del mercato. Il consiglio è di partire dai grandi fornitori di indici obbligazionari come: Bloomberg Barclays, IHS Markit (che detiene il marchio iBoxx), J.P. Morgan e FTSE Russell.
Occorrerà, poi, trovare il giusto compromesso tra il costo di gestione e la liquidità del sottostante per evitare il delisting.
Ecco, in breve, una selezione delle alternative disponibili:
Chi vuole investire in titoli governativi dell’area Euro potrà scegliere il Lyxor Euro Government Bond. Viceversa chi vuole optare per un ETF obbligazionario globale potrà orientarsi sull’Xtrackers II Global Govern. Bond (nella versione hedged o in quella a cambio scoperto).
In questo caso la scelta ricade sull’iShares Jpmor $ Em Bond Eu Hedged oppure sull’iShares J.P. Morgan EM Local Govt Bond.
In questa categoria abbiamo scelto iShares Infl Linked Govt per chi vuole stare in Europa e Xtrackers II Gl. Inf.-Linked Bond per chi desidera un’esposizione globale.
Chi vuole investire sia in titoli corporate sia in governativi potrà scegliere:
I nostri preferiti sono Amundi Euro Hy Liq Bond Iboxx e iShares EURHigh Yield CorpBond.
Grazie ai post ed ai consigli di SegretiBancari saprai scegliere sempre i migliori ETF, in ogni situazione di mercato.
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