Gli ETF/ETP per investire in Bitcoin sono finalmente disponibili. Ma ciò non significa che la criptovaluta convenga per tutti. Ecco un vademecum elaborato dai nostri esperti.
Come investire nei Bitcoin
Il Bitcoin è la regina delle criptovalute ed anche la più nota e scambiata. La sua caratteristica fondamentale è che la quantità di moneta complessivamente emessa è fissa, indipendente dalle banche centrali. Il suo possesso avviene attraverso chiavi digitali di cifratura e non già attraverso la stampa di banconote e monete fisiche.
I pagamenti ed i trasferimenti sono crittografati e passano da un computer all’altro attraverso archivi immodificabili dove ogni nodo ha gli stessi diritti. Il tutto, inoltre, avviene senza bisogno di intermediazione. Disponibile dal 2009 la cryptocurrency viene emessa attraverso la “minatura” o mining. Si tratta, in breve, della risoluzione di sfide crittografiche a fronte delle quali si ottengono in cambio quantità infinitesimali di valuta.
Oltre alla possibilità di detenere il sottostante diretto, attraverso gli Exchange o dei portafogli digitali (wallet) è possibile investire nel Bitcoin usando ETF. Ciò permette di dare una maggiore trasparenza alle negoziazioni e di sfruttare i movimenti del sottostante operando attraverso la propria banca, con tutte le garanzie offerte dalle regole dell’intermediazione finanziaria.
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Disponibilità ETF su bitcoin per l’investitore italiano
La normativa che regola i fondi di investimento a livello comunitario, nota come UCITS, impedisce a chicchessia di costruire un organismo collettivo per la gestione del risparmio avente un solo sottostante. Infatti ciò violerebbe il principio della diversificazione.
Ciò implica che per investire nella criptovaluta sarà necessario usare gli ETN, ossia prodotti indicizzati ma non costituiti sotto forma di fondo comune. Ciò non vale per gli USA, dove è invece possibile costruire un fondo di investimento (attivo o passivo) avente come sottostante la regina delle cripto.
Il 10 gennaio 2024 l’autorità di vigilanza sui mercati finanziari americani, la SEC, ha autorizzato l’ammissione alle negoziazioni nei mercati regolamentati di 11 ETF su Bitcoin. Si tratta di:
- Ark 21Shares
- Invesco
- VanEck,
- WisdomTree,
- Fidelity
- Valkyrie
- BlackRock
- Grayscale
- Bitwise
- Hashdex
- Franklin Templeton
Il mercato appare concentrato. Infatti BlackRock, Fidelity e Invesco gestiscono insieme masse a livello mondiale per oltre 15 mila miliardi di dollari. Ciò avrà degli effetti per l’investitore, come vedremo più avanti.
La novità è solo parziale. Infatti la prima richiesta di quotazione di un prodotto che replicasse la valuta in modo diretto arrivò nel 2013. Tuttavia la SEC si oppose per mancanza di trasparenza del sottostante e per ridurre il rischio di frodi.
In Europa ci sono circa 130 ETP (Exchange traded product) su criptovalute e quotati su molte Borse europee, tra cui Euronext Paris, Euronext Amsterdam, XETRA e SIX Swiss Exchange. Borsa Italiana non fa parte di questo gruppo. Ciò significa che se vorrai investire, magari dopo aver letto i nostri consigli, dovrai farlo al di fuori dall’Italia. Potrai, però, usare una piattaforma italiana che ti dia l’accesso ai mercati esteri di quotazione.
I migliori ETF ed ETN per investire nel Bitcoin
ETC Group Physical Bitcoin
La replica è fisica totale, il fondo ha asset per 1.034 milioni di euro ma il costo annuo di gestione è alto. Esso è pari, infatti, al 2%. Il prodotto è domiciliato in Germania. Prodotto liquido ma non economico.
CoinShares Physical Bitcoin
Il costo annuo di gestione è dello 0,98%. Tuttavia il fondo è di dimensioni inferiori al precedente, con asset in gestione per 528 milioni di euro. La replica è fisica e la sede legale Jersey.
SEBA Bitcoin ETP
Prodotto più economico dei precedenti ma poco capitalizzato. La commissione annua è dello 0,75%, la domiciliazione è in Svizzera, ma il patrimonio sottostante è di soli 54 milioni di €.
21Shares Bitcoin Core ETP
Il costo annuo è dello 0,21% mentre gli asset in gestione ammontano a 28 milioni. Il prodotto è domiciliato in Svizzera ed è a replica fisica.
iShares Bitcoin Trust
Ultimo, ma non certo per importanza, è il prodotto di Blackrock. Quotato al NASDAQ esso costa lo 0,25% annuo ma la commissione è ridotta allo 0,12% nei primi 12 mesi fino a che il patrimonio in gestione non arriverà a 5 miliardi di $.
Le nostre opinioni
Le criptovalute non sono da demonizzare, né da evitare in toto. Occorre però essere consapevoli che si tratta di strumenti finanziari adatti al trading e non all’investing. Non a caso il Re degli investitori, Warren Buffett ha definito il Bitcoin, dal suo punto di vista, “veleno per topi al quadrato“.
Una buona idea, per chi vuole a tutti i costi averlo in portafoglio, è di limitare l’esposizione all’asset al 2% massimo del patrimonio complessivo. Occorre essere consapevoli, infatti, che si potrebbe quintuplicare il proprio investimento come perdere del tutto i propri soldi.
Non essendoci una valutazione dei fondamentali il criterio da usare è quello dell’analisi tecnica, magari comprando sulla debolezza. Inoltre gli ETF su criptoasset tendono ad amplificare l’andamento dei mercati azionari e non (come molti credono) ad essere asset difensivi. La ragione è semplice.
Quando c’è ottimismo e i grandi fondi americani investono comprano qualsiasi cosa. Poiché il mercato delle crypto è ancora piccolo rispetto all’azionario la domanda va volare i prezzi. Per dare un’idea:
- nel gennaio 2021 il Bitcoin valeva circa 26.500 €
- a novembre del 2021 la quotazione era salita fino a 56.000 €
- nel 2022 i prezzi erano scesi a 36.000
- ad inizio 2023 la quotazione era circa 15.900 €.
Al momento attuale nessuno dei nostri portafogli contiene replicanti sul Bitcoin né abbiamo fornito raccomandazioni personalizzate in tal senso.
Risorse preziose per investitori disorientati
Prima di concludere ecco alcune risorse per te:
- il nostro kit di sopravvivenza per investitori inclini a farsi aiutare
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Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari