Fondi comuni hedged: cosa sono, come funzionano e cosa fare durante un momento di tensione sul mercato del cambio?
I fondi comuni hedged coprono il rischio di cambio e sono noti anche come fondi di copertura valutaria o fondi valutari. Sono strumenti di investimento progettati per mitigare l’esposizione al rischio derivante dalle fluttuazioni dei tassi di cambio tra valute diverse.
Questi fondi offrono agli investitori la possibilità di gestire il rischio di cambio associato alle transazioni internazionali o agli investimenti in mercati esteri. Il principio fondamentale è quello di proteggere il valore di un investimento da variazioni sfavorevoli dei tassi di cambio.
Ciò significa che, se un investitore detiene asset denominati in una valuta diversa da quella di riferimento, i fondi di copertura valutaria possono essere utilizzati per ridurre l’impatto negativo delle fluttuazioni valutarie su tale investimento.
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Fondi comuni hedged: come funzionano
I fondi di copertura valutaria utilizzano una serie di strategie per mitigare il rischio di cambio. Ad esempio, possono adottare operazioni di copertura mediante l’acquisto o la vendita di contratti derivati, come futures o opzioni, che consentono di fissare un tasso di cambio per una data transazione futura. In questo modo, gli investitori possono proteggersi da potenziali perdite dovute a cambiamenti nel valore delle valute coinvolte.
Inoltre, possono utilizzare strategie di arbitraggio, sfruttando le differenze di prezzo tra le valute su diversi mercati. Questo approccio consente di trarre vantaggio dalle discrepanze di valore tra le valute e di ottenere profitti dall’efficienza dei mercati valutari.
I fondi di copertura valutaria sono spesso utilizzati da aziende multinazionali che operano in mercati globali e hanno la necessità di gestire il rischio valutario associato alle loro attività commerciali. Inoltre, gli investitori individuali possono utilizzare tali fondi per diversificare il proprio portafoglio e ridurre l’impatto delle fluttuazioni valutarie sugli investimenti internazionali.
Tuttavia, è importante sottolineare che questi fondi non eliminano completamente il rischio di cambio, ma lo riducono. Inoltre, come qualsiasi altro strumento finanziario, presentano anche aspetti negativi, come il rischio di controparte o il rischio di liquidità.
Cosa fare?
Negli ultimi mesi, l’euro ha subito un significativo deprezzamento rispetto al dollaro statunitense, rappresentando un’opportunità favorevole per gli investitori italiani che avevano posizioni denominate in valuta americana. Questo ha aiutato a compensare, almeno in parte, le performance generalmente negative dell’anno 2022.
Tuttavia, alcuni analisti prevedono una possibile inversione di tendenza nel cambio euro/dollaro nel prossimo anno, con l’euro che potrebbe tornare a valutare intorno alla parità con il dollaro. Rispetto ai livelli attuali, questa ipotetica parità comporterebbe una rivalutazione dell’euro di circa il 2%.
In considerazione di ciò, sorge la domanda se sia conveniente proteggere gli investimenti dalle fluttuazioni del cambio valutario attraverso strumenti di copertura. È importante ricordare che la copertura del rischio di cambio comporta costi aggiuntivi che possono influire negativamente sul rendimento complessivo dell’investimento.
Pertanto, la decisione di adottare una copertura valutaria dipenderà dalla correttezza delle aspettative sul futuro andamento del cambio. La copertura del rischio di cambio diventa più costosa quanto maggiore è la differenza tra i tassi di interesse di riferimento.
D’altro canto, se si prevede che il tasso di cambio si avvicinerà ai livelli attuali o addirittura scenderà al di sotto della parità, la decisione di coprire il rischio di cambio potrebbe richiedere una valutazione più approfondita della costruzione del portafoglio e del ruolo del dollaro all’interno dell’allocazione complessiva.
In conclusione, la decisione di coprire il rischio di cambio dipenderà dalle previsioni sull’andamento futuro del cambio euro/dollaro. Se si ritiene che il tasso di cambio si avvicinerà all’equilibrio storico o che l’euro sia momentaneamente sottovalutato rispetto al dollaro, la copertura potrebbe essere una scelta ragionevole.
Tuttavia, se si prevede che il tasso di cambio rimarrà vicino ai livelli attuali o si sposterà verso una situazione di svalutazione dell’euro, la decisione di coprire il rischio di cambio potrebbe richiedere una valutazione più approfondita in base all’obiettivo complessivo del portafoglio e alle aspettative macroeconomiche.
È importante consultare esperti finanziari e considerare attentamente la situazione individuale prima di prendere decisioni di investimento e di adottare strategie di copertura valutaria, al fine di gestire in modo efficace il rischio di cambio e massimizzare il rendimento dell’investimento.
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