Cos’è un ETF? Semplicemente un fondo di investimento passivo che si limita a replicare l’andamento di un certo mercato finanziario senza cercare di ottenere rendimenti superiori in cambio di costi elevati, e che è scambiato in borsa come fosse un’azione.
Exchange Traded Fund sta per fondi scambiati in borsa, ecco qual è il significato della sigla ETF. Le tre caratteristiche di questi strumenti, che li rendono dei rivali micidiali per i costosi fondi di investimento proposti dalle banche, sono:
- l’assenza di commissioni di ingresso e di uscita. A differenza dei tradizionali fondi di investimento che ti possono costare fino al 4% di costo di ingresso o di uscita, comprare o vendere un ETF ti costa quanto comprare una qualunque azione quotata sulla Borsa: non più dello 0,70% ad operazione
- l’economicità della commissione di gestione. Mentre i fondi comuni hanno costi annui che possono superare tranquillamente il 2%, gli ETF hanno oneri di gestione molto più bassi che difficilmente superano lo 0,50% l’anno
- la facilità di accesso. Per investire in fondi devi recarti presso un “collocatore”, ossia un intermediario che abbia degli accorti di distribuzione in virtù dei quali può venderti il fondo che ti interessa. Gli ETF sono scambiati su Borsaitaliana e sono acquistabili da tutte le piattaforme senza problemi.
I fondi ETF sono prodotti finanziari che ti permettono di investire in un mercato in modo rapido, economico ed affidabile. La negoziazione continua ti permette di comprarli e rivenderli in un qualunque momento della giornata al prezzo del momento, dalle 9 alle 17.30.
Questa caratteristica è molto importante soprattutto durante le fasi discendenti del mercato. A differenza dei fondi, il cui disinvestimento avviene di solito ai prezzi di uno o due giorni lavorativi successivi alla richiesta, gli ETF ti permettono di disinvestire in modo istantaneo dal mercato proteggendo i tuoi soldi.
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Il video qui sotto ti aiuterà ad approfondire il funzionamento degli ETF:
I diversi tipi di ETF
La prima grande distinzione va fatta tra ETF standard e strutturati. I primi sono fondi che replicano in modo diretto un indice finanziario semplice, azionario od obbligazionario. Gli ETF strutturati, come ad esempio gli Smart Beta, replicano l’andamento di indici complessi costruiti secondo metodologie volte a farli rendere di più della media del mercato sottostante.
In questo caso i fondi ETF cercheranno di clonare indici finanziari a gestione attiva, rendendo l’Exchange Traded Fund un prodotto simile ai tradizionali fondi di investimento, dai quali tuttavia si discosta per due ragioni:
- la gestione è sistematica, nel senso che è possibile conoscere in anticipo le regole secondo le quali è costruito l’indice che l’ETF andrà a replicare, i criteri con cui saranno scelti i titoli che lo compongono, ecc
- per quanto siano più cari di quelli standard, gli ETF strutturati costano meno dei fondi di investimento grazie all’assenza della commissione di ingresso/uscita e del costo di gestione più basso.
Gli ETF obbligazionari replicano l’andamento di indici composti per lo più da obbligazioni. Una particolare categoria di Exchange Traded Funds è rappresentata dagli ETF monetari. Questi ultimi sono prodotti che replicano indici finanziari che hanno come sottostante bond a breve scadenza. Il loro rischio è davvero minimo, perché grazie alla durata breve dei titoli in cui investono la loro volatilità è bassissima. Tuttavia a causa dei bassi tassi di interesse investire in ETF monetari è un’opzione che va valutata con cura all’interno di un portafoglio diversificato .
Gli ETC sono simili agli ETF dai quali tuttavia differiscono per due ragioni. Anzitutto hanno come sottostante una materia prima e non un indice finanziario. In secondo luogo sono più rischiosi degli ETF in quanto non sono fondi di investimento ma titoli privi di scadenza emessi da società veicolo a fronte dell’investimento diretto nella materia prima o in un derivato che ha come sottostante la stessa.
Gli ETF a leva si contraddistinguono per il fatto di amplificare la variazione del sottostante per un numero pari ad “enne volte”. Ad esempio un ETF a leva 3 amplificherà di 3 volte l’andamento del sottostante, permettendo guadagni elevati ma subendo perdite notevoli in caso di ribasso.
Per chi vuole guadagnare durante le fasi di discesa delle quotazioni, esistono gli ETF short. Essi replicano in modo contrario l’andamento di un certo indice finanziario. Se il sottostante cresce l’ETF Short perde valore nella stessa misura (o in una misura maggiore se a leva); se il sottostante scende l’ETF Short guadagna (in misura uguale o superiore a seconda che abbia o meno l’effetto leva).
Vantaggi e Svantaggi degli ETF
Investire in ETF permette di godere di due grandi vantaggi:
- i rendimenti di un portafoglio composto da ETF sarà maggiore della performance offerta dai fondi di investimento grazie ai costi bassi
- non si è soggetti al rischio gestore, ovvero all’incertezza che deriva dall’avere affidato i propri soldi ad un soggetto che potrà prendere su essi decisioni di cui non siamo al corrente. Gli ETF ottengono la stessa performance dell’indice che replicano, a meno di scostamenti dovuti ai dividendi, o al fatto che il sottostante è espresso in una valuta diversa dall’Euro.
Gli svantaggi degli ETF sono per lo più riconducibili ai seguenti aspetti:
TRATTAMENTO FISCALE SFAVOREVOLE
Gli utili derivanti dai dividendi e dalle plusvalenze realizzate in fase di vendita non sono compensabili con minusvalenze pregresse. Gli unici prodotti che permettono di recuperare le minusvalenze sono gli ETC o i certificates, poiché i loro guadagni sono considerati “redditi diversi” e come tali sono compensabili.
Gli ETF, al pari dei fondi di investimento, hanno un trattamento fiscale penalizzante, poiché gli utili sono tassati al 26% (o al 12,50% se il portafoglio è composto da titoli di Stato) mentre le perdite non potranno essere recuperate con lo stesso strumento che le ha prodotte.
DELISTING
Il delisting di un ETF si verifica quando lo stesso non è più quotato presso una Borsa. Di solito abbiamo due casistiche diverse a cui corrispondono soluzioni diverse.
Nel caso meno penalizzante l’ETF è cancellato dalla quotazione di qualsiasi borsa a livello italiano ed internazionale. In questo caso l’ETF verrà estinto, il patrimonio liquidato ed agli investitori sarà accreditato il controvalore netto derivante dalla cessione degli strumenti finanziari che compongono il portafoglio, in modo del tutto simile a ciò che accade con i fondi di investimento.
L’operazione è eseguita dalla banca presso cui abbiamo gli ETF in deposito, e nel giro di un mesetto avremo i soldi sul conto.