I consigli per investire pullulano: banche, consulenti finanziari, blog, media, amici e giornali. Ma pochi sono quelli che funzionano davvero.
Tutti guru con i mercati in crescita
Quando i mercati crescono tutti sono bravi a dare consigli sui migliori investimenti finanziari. In definitiva nessuno sarà smentito, fino a che il vento è favorevole. Tuttavia il passato ci ha insegnato ad essere prudenti e guardinghi. L’esplosione della bolla high tech del 2000 è stata amplificata dalle conseguenze dell’attacco terroristico dell’11/9.
A distanza di pochi anni è arrivata la crisi dei mutui immobiliari. Infine una terribile pandemia ci ha travolti. Quello che segue è il riassunto di ciò che troverai nei nostri corsi per imparare ad investire. Il mio augurio è che i nostri consigli ti siano utili e ti permettano di ottenere risultati diversi e migliori di quelli che hai avuto fino ad ora.
In qualunque contesto di mercato. Perché, come affermò il mio primo capo quando ero un giovane gestore in banca, non esistono solo mercati toro. Prima o poi anche gli orsi arrivano. Ed è bene saperli fronteggiare per prosperare e accrescere la propria ricchezza.
Consiglio # 1: accetta l’incertezza
Il futuro è imprevedibile per tutti. Chi basa le proprie decisioni sulla capacità di conoscere in anticipo ciò che accadrà sui mercati verrà presto spazzato via.
Il futuro prevedibile semplicemente non esiste – David McCullough
Per questo motivo il consiglio più importante è di basare la propria strategia di investimento su cosa sappiamo di non sapere, invece di fare affidamento su cosa crediamo di conoscere. Mettere in conto che ci sarà incertezza evita di paralizzare le nostre decisioni di investimento. Non saremo, infatti, più attagliati dal dubbio se sia o meno il momento di investire. Allo stesso modo l’avidità non prenderà il sopravvento su di noi, perché avremmo messo in conto una certa volatilità.
Consiglio # 2 : pianifica l’asset allocation
L‘allocazione ottimale del proprio portafoglio è l’aspetto cui gli investitori dedicano il minor tempo possibile. Essa, tuttavia, determina il 90% circa dei guadagni che otterremo (o che non avremo). Esistono tre ragioni per cui l’asset allocation è messa in secondo piano.
L’incertezza è indigesta
Gli investitori preferiscono pensare di essere in grado di prevedere cosa farà il mercato. O si illudono che qualche esperto super pagato sia in grado di farlo al posto loro. Ammettere la nostra ignoranza in rapporto a cosa capiterà in futuro è difficile. Ma paga.
Eccesso di fiducia in sé
Molti investitori credono che “seguendo” i mercati usciranno prima di un crollo. Oppure ripongono una fiducia eccessiva in quei consulenti che vendono la propria capacità di battere il mercato. Così finiscono per concentrare i propri investimenti, ricordando che i grandi investitori non diversificano. Ma scordano cosa accadde nel 2001 alla Enron, e non solo.
Prodottocentrici
La scarsa cultura finanziaria degli italiani, insieme con l’informazione pilotata dalle banche, spinge gli investitori a credere che il successo stia nella scelta dei prodotti migliori. Accade così che l’asset allocation diventa il risultato di scelte stratificate nel corso del tempo, e non la base di partenza per investire con successo.
Ecco, allora, alcuni consigli per un’allocazione efficace.
Per prima cosa ripartisci il tuo capitale tra classi di attivo poco correlate. Ad esempio prendi in considerazione questi investimenti: azioni a larga, media e piccola capitalizzazione, azioni europee ed estere, obbligazioni ad elevato rating, bond high yield e titoli indicizzati all’inflazione.
Soprattutto in questo momento di mercato crea un portafoglio a prevalenza di azioni globali. Con i tassi ai minimi investire in sole obbligazioni è pericoloso e poco redditizio.
Infine ricorda che l’asset allocation ottimale non deve, per nessuna ragione, dipendere dalle tue aspettative circa il futuro andamento dei mercati. Al contrario basati sul livello di rischio che puoi sopportare e tollerare. E lascia perdere il livello raggiunto dai mercati e tutto il resto.
Consiglio # 3: ascolta la tua pancia
Si dice che tutte le strade portino a Roma. Allo stesso modo esistono diverse filosofie di investimento che producono rendimenti simili. Tuttavia è importante scegliere quella che più ti fa sentire a tuo agio. Ossia la strategia che ha meno probabilità di venire abbandonata quando le cose andranno male. E stai certo che i tempi difficili arriveranno.
Inutile, ad esempio, che tu scelga un approccio basato sull’individuazione del trend se, di fronte ad un ribasso, vorresti comprare ancora per mediare i prezzi. Al contrario se quando i mercati crescono vorresti incrementare le posizioni, “piramidando“, un approccio contrarian basato sul ribilanciamento non funzionerà.
Tutto questo ti suona strano? Scopri di più sui nostri corsi.
Per quanto sia controintuitivo, ascolta il tuo stomaco nel momento in cui scegli una strategia. Ma non ascoltarlo nell’implementazione. A quel punto sii freddo e distaccato.
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari