L’analisi e la valutazione della performance dei fondi di investimento permetterà di capire se i rendimenti prodotti sono soddisfacenti o scadenti.
Analisi e valutazione dei fondi comuni di investimento
Quando guardiamo la redditività storica di un fondo comune spesso cadiamo in errore. In sintesi la nostra analisi si limita a capire se il prodotto abbia reso “bene” o no in termini assoluti. Intendo dire che l’investitore ha una sua idea di redditività. Se la performance la supera il fondo è performante, indipendentemente da ciò che fa il mercato sottostante.
Ciò è ingannevole soprattutto durante le fasi rialziste del mercato. In questo caso, infatti, è facile nascondere le inefficienze sotto il tappeto.
Ma fare l’analisi dei rendimenti dei fondi richiede un passo ulteriore. Occorre, infatti, capire come si sia comportato un prodotto rispetto al mercato in cui opera. Da qui si parte per costruire un portafoglio efficace e redditizio.
Il benchmark
Introdotto nel 1998, il benchmark è un parametro oggettivo di riferimento che confronta la performance di un fondo comune con quella del mercato in cui lo stesso investe. Si tratta, quindi, di un indice terzo e non di un parametro relativo alla media del settore, come accadeva con gli indici Fideuram.
Il confronto tra il rendimento di un fondo e quello del mercato è possibile grazie ad alcuni strumenti gratuiti, tra cui spicca Morningstar. Se un prodotto è valido la sua performance deve essere stabilmente superiore a quella del benchmark, al netto dei costi.
In caso contrario l’investitore sta pagando al gestore un onere non recuperato attraverso i rendimenti. Nessun fondo batte costantemente e continuamente il benchmark. Tuttavia occorre che lo faccia per almeno la metà del tempo, affinché il prodotto possa essere mantenuto in portafoglio. In caso contrario, meglio vendere.
L’alfa e il beta
Se il fondo batte il benchmark per più della metà del tempo, il passo successivo consiste nel fare un’analisi della performance per capire da dove arrivino i rendimenti. Ad esempio un gestore che ha ottenuto performance superiori sfruttando il movimento rialzista del mercato sarà vulnerabile durante le fasi di ribasso.
Al contrario un fondo che abbia guadagnato più del mercato grazie alla selezione dei titoli migliori sarà più protettivo durante le fasi negative.
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Possiamo analizzare i rendimenti dei fondi comuni grazie a due indicatori appositi.
Il coefficiente alfa
L’alfa di un fondo comune mostra la capacità del gestore di selezionare i titoli migliori. Un valore positivo implica che chi amministra il fondo ha buone doti in tal senso. Al contrario un valore negativo mostra come il rendimento del fondo derivi per lo più da altri fattori.
L’indice beta
Il beta indica il grado di amplificazione della performance di un fondo rispetto al mercato sottostante. Se l’indice è maggiore di uno significa che il prodotto è aggressivo. In breve esso rende di più quando il mercato sale. Tuttavia le fasi ribassiste penalizzeranno il fondo, che tenderà a perdere di più del mercato.
Analisi dei fondi comuni con indicatori minori
Il confronto della performance di un fondo in relazione al benchmark, arricchita dall’analisi dell’alfa e del beta, sono sufficienti a valutare i rendimenti del prodotto. Esistono, però, altri indicatori che vale la pena tenere d’occhio:
- indice di Sharpe: misura il rendimento addizionale del fondo, rispetto ad un impiego privo di rischio, tenuto conto della rischiosità intrinseca. Più è alto, meglio è.
- Volatilità: esprime la dispersione dei rendimenti attorno alla media. Più è alta più il fondo è rischioso.
- Information ratio: è simile all’indice di Sharpe. Esso dice di quanto il gestore ha battuto il benchmark e che rischio ha corso per farlo.
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Analizzare la performance dei fondi in modo rapido
Una valutazione corretta dei rendimenti di un fondo di investimento richiede l’analisi dei tre parametri visti in precedenza: la persistenza nel battere il benchmark, l’alfa e il beta. In sintesi un fondo è valido se batte il benchmark per almeno la metà del tempo e lo fa avendo un alfa alto e un beta basso.
Chi non vuole addentrarsi in analisi dettagliate può fare riferimento all’Information Ratio. Un coefficiente superiore allo 0,70 indica, in breve, che il fondo è valido e può essere tenuto. In caso contrario meglio liquidarlo e sostituirlo con ETF a basso costo.
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari