Ecco succede realmente sui mercati e come prosperare davanti all’incertezza imperante e alla discontinuità. Dominando i cigni neri.
Cos’ è un cigno nero?
Nella Londra del 16-esimo secolo l’espressione cigno nero designava un evento impossibile. Poiché tutti i cigni scoperti fino ad allora erano bianchi, si riteneva che non esistessero animali di un colore diverso. Tuttavia la convinzione basata su un procedimento induttivo–deduttivo cadde pochi anni dopo.
Nel 1697, infatti, una spedizione olandese guidata dall’esploratore Willem de Vlamingh scoprì un esemplare di cigno nero in Australia. Ciò comportò un cambio di paradigma. In breve l’osservazione dei soli dati passati non permette di escludere che eventi mai visti prima si verifichino in futuro.
Se si tratta di mercati finanziari, eventi non noti e non considerati a priori possono produrre risultati disastrosi nei nostri portafogli. A meno che non impari ad investire nel modo corretto.
Il punto è che il rischio di un portafoglio finanziario è misurato attraverso la deviazione standard. Il modello, in breve, ipotizza che i rendimenti siano distribuiti intorno alla media secondo la curva a campana di Gauss. Ciò implica che l’andamento dei mercati presenta un valore medio positivo, e valori effettivi non troppo distanti da esso.
La storia, però, ci mostra una realtà del tutto diversa.
I cigni neri passati
Negli ultimi venti anni ci sono stati ben tre eventi rari. Si tratta di tre episodi che, nella loro imprevedibilità, hanno avuto conseguenze devastanti per gli investitori. Esaminarli ci aiuterà ad assumere il corretto atteggiamento mentale nei confronti dell’ignoto. In tale modo prenderemo in considerazione l’ipotesi che un nuovo focolaio stia già bollendo sotto la cenere.
Attacco terroristico
L’11 settembre del 2001 ci fu un attacco terroristico di portata epocale. Dopo lo schianto degli arerei dirottati contro le Torri Gemelle di New York, il mondo entrò nel panico. A crollare non furono solo i mercati azionari, che persero il 55% circa dai massimi precedenti. Al contrario collassò la fiducia nel fatto che il mondo fosse un luogo sicuro.
Chi non era preparato a questo tipo di rischio perse davvero molti soldi.
La Grande Crisi
Nella calura estiva del torrido agosto 2007 accadde qualcosa, laggiù negli Stati Uniti. Qualcosa che avrebbe fatto sprofondare il mondo in una terribile recessione economica, i cui strascichi ed effetti sono tutt’oggi visibili. Per la prima volta sentimmo parlare dei mutui sub-prime. Si trattava di prestiti garantiti dal valore degli immobili, il cui crollo mise a rischio la tenuta del sistema finanziario globale.
Il mercato azionario crollò, bruciando i soldi degli investitori inconsapevoli.
Impara ad investire e mettiti al sicuro dagli effetti disastrosi di eventi imprevedibili.
La Pandemia Globale
Mentre il mondo era impegnato a festeggiare il Natale 2019 e l’arrivo del nuovo anno un pericoloso virus stava diffondendosi pericolosamente in Cina. Quando l’Organizzazione Mondiale della Sanità dichiarò che eravamo in una pandemia globale, il mercato azionario perse il 30% circa in tre settimane.
Le lezioni che ci hanno consegnato i cigni neri
Capire il passato ci aiuterà ad essere pronti ad un futuro ignoto. Non sappiamo quale sarà il prossimo evento raro dagli effetti devastanti, ma sappiamo che prima o poi esso arriverà.
# 1 – l’anormalità dei rendimenti azionari
L’osservazione di 29.190 variazioni giornaliere dell’indice Dow Jones porta ad un rendimento medio dello 0,020% ed una volatilità dell’1,07%. Se le variazioni fossero distribuite secondo la curva di Gauss 39 giorni avrebbero avuto performance superiori al 3,22% e 39 giorni perdite superiori al 3,17%.
Tuttavia il numero effettivo di variazioni “anomale” è di sei volte superiore: ben 253 giorni in cui l’indice perse di più del dovuto e 208 giorni in cui guadagnò “troppo”. La curva che mostra l’effettiva distribuzione dei rendimenti è asimmetrica verso sinistra ed ha una curtosi elevata. In pratica i mercati hanno mostrato di essere più rischiosi di quanto appaia a prima vista.
# 2 – le variazioni anomale sono troppo frequenti
Mandelbrot definì il fenomeno “Effetto Noè“. Si tratta della tendenza che hanno i mercati di deviare dalla normalità, fino ad esibire delle variazioni selvagge che i modelli di presidio del rischio ignorano.
Mentre il rendimento medio giornaliero del Dow Jones era dello 0,020%, il guadagno medio dei migliori 10, 20 e 100 giorni fu dell’11,10%, del 9.37% e del 5,92% rispettivamente. Ovvero 10,4, 8,8 e 5,5 deviazioni standard oltre la media.
Al contrario, la perdita media dei peggiori 10, 20 e 100 giorni fu di -10,46%, -8,73% e -5,87%. In definitiva 9,8, 8,2 e 5,5 deviazioni standard sotto la media.
# 3 – la perdita dei giorni migliori fa decadere la performance
Se si fossero persi i 10, 20 e i 100 giorni con i rialzi maggiori avremmo avuto un decadimento della performance rispettivamente del 65%, 83% e 99,7%. Nell’ultimo caso, in particolare, avremmo avuto un valore finale inferiore a quello iniziale.
Governa i cigni neri. Impara ad investire.
Tre strategie di difesa contro il prossimo attacco
Per fortuna i cigni neri non capitano tutti i giorni. Di solito i mercati finanziari sono un luogo sicuro in cui investire. Per lo meno nel senso che le loro variazioni non sono così “selvagge”. Tuttavia è bene essere pronti a governare l’incertezza. I consigli che seguono saranno particolarmente utili.
1 – corazza il portafoglio contro eventi estremi
Non limitarti ad una diversificazione geografica. Anche usare una diversificazione settoriale può non essere sufficiente. Infatti i ribassi colpiscono trasversalmente tutti i Paesi e tutti i settori. Diversifica anche attraverso classi di attivo poco correlate.
Ad esempio l‘oro, gli immobili e gli asset alternativi rappresentano una buona forma di protezione contro il prossimo cigno nero.
2 – definisci bene il rischio che puoi sopportare
Si tratta di un elemento importantissimo. Solo se ti esponi ai rischi che hai concretamente ipotizzato di subire non correrai a vendere tutto nel momento peggiore. Questa fase è la più delicata di tutto il processo. Essa, infatti, presuppone che tu abbandoni l’idea della prevedibilità dei mercati e impari a convivere con il rischio.
3 – ascolta il tuo stomaco
Tra le varie opzioni disponibili scegli la strategia di investimento che più si confa al tuo stomaco, ovvero al tuo modo di essere. Inutile essere un trend folllower se ti piace “mediare” quando i prezzi scendono. Allo stesso modo è inutile essere un investitore contrarian se vorresti comprare quando le cose vanno bene e vendere quando le quotazioni scendono.
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari