Buoni fruttiferi postali: come si calcolano interessi e rendimento

15 Dicembre 2021

calcolo buoni fruttiferi postali

Ecco i modi per calcolare in modo semplice il valore di un buono fruttifero postale, grazie ai tool disponibili sui siti delle Poste e della CDP

Cosa sono i buoni postali

Il buono fruttifero postale è un titolo emesso dalla CDP (cassa depositi e prestiti), garantito dallo Stato Italiano, collocato dalla rete degli uffici postali e privo del rischio di  mercato. Si tratta di una degli investimenti preferiti dagli italiani, poiché gode di una tassazione agevolata, non ha costi e non subisce fluttuazioni di valore provocate dall’andamento dei mercati finanziari.

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Calcolo buoni postali

Il guadagno ottenibile da un buono postale deriva da tre fattori:

  • la data di sottoscrizione
  • il tasso di interesse
  • l’importo del titolo (o valore nominale)

Grazie alla capitalizzazione composta, infatti, la crescita del controvalore totale è esponenziale. Ciò, unitamente al fatto che i tassi crescono con il trascorrere del tempo, rende i buoni uno strumento adatto per un investitore di lungo periodo. Occorre tuttavia ricordare che l’importo ottenibile alla scadenza è un valore nominale, ossia non tiene conto dell’effetto dell’inflazione.

Calcolatore valore BFP di CDP

Il sito della CDP, Cassa Depositi e Prestiti, permette di valorizzare ad oggi qualsiasi buono fruttifero (BFP) emesso in precedenza. Nella prima schermata occorre inserire il tipo di titolo insieme con la data di emissione. È possibile scrivere a mano la data, oppure usare l’apposito calendarietto che appare in automatico.  Dopo aver cliccato su “conferma”  bisognerà scegliere il valore nominale del buono, ossia l’importo sottoscritto, e la data di calcolo.

L’opzione lordista implica che gli interessi siano determinati al lordo dell’aliquota fiscale del 12,50%. Al contrario l’opzione nettista restituisce il valore effettivo ad oggi del titolo.

Ad esempio immaginiamo di voler valorizzare un BFP di 1.000.000 di lire emesso il 6 dicembre 1995 e avvalorato il 13 dicembre 2021, in euro. Il calcolatore ci restituirà il fatto che si tratta di un buono della serie “R” e che ha maturato interessi lordi per 3.626,45 €. La ritenuta fiscale ammonta a 453,31 € mentre il montante complessivo è di 3.689,60 €. Si vede anche che il titolo cadrà in prescrizione il 31/12/2035.

Infine, cliccando sul tasto “visualizza sviluppo” si potranno vedere gli importi in corrispondenza di date specifiche, così da apprezzare l’evoluzione del montante nel tempo.

Calcolatore valore BFP di CDP

Il sito di Poste Italiane permette di arrivare al medesimo dato. In particolare occorre cliccare sull’ultima scheda disponibile, che permette di conoscere il valore di un buono, e inserire la data di sottoscrizione. Dopo aver pigiato su calcola sarà necessario inserire il valore nominale, la valuta, la tipologia del BFP e la data di rimborso, quella cioè in cui si fa il calcolo. Usando gli stessi dati di prima otterremo i seguenti importi:

  • valore nominale del titolo: € 516,46 (pari al milione di Lire originario)
  • valore di rimborso lordo: € 4.142,90
  • ritenuta fiscale: € 453,31
  • valore di rimborso netto: € 3.689,59

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Risulta evidente che, nonostante cambi il modo con cui le informazioni sono fornite, il risultato finale sarà il medesimo.

Buoni fruttiferi postali: calcolo interessi

Il calcolo degli interessi sui buoni postali è abbastanza complesso. Esso, infatti, si basa sulle formule della capitalizzazione mista (o frazionata). In breve, gli interessi maturano in modo lineare durante l’anno seguendo cioè le regole della capitalizzazione semplice.

Tuttavia ogni dodici mesi essi si sommano al capitale precedente e fruttano così altri interessi. Grazie a questo meccanismo il rendimento dei buoni cresce nel tempo. Ciò avviene sia per effetto della capitalizzazione composta, sia perché tanto più a lungo si mantiene il titolo in portafoglio tanto più elevato sarà il tasso riconosciuto.

La formula per calcolare in autonomia il valore di un buono postale è la seguente:

V = (1+i)^ t * (1+i*n/12)

  • i è il tasso di interesse espresso in forma decimale (ossia pari al rendimento diviso per cento: 1% = 0,01)
  • t è il numero di anni intero che separano il momento attuale con la data di emissione del titolo
  • n è la frazione di anno per il quale si fa il calcolo.

N deve essere un numero pari. Gli interessi sui buoni fruttiferi, infatti, maturano a scatti bimestrali.

Immaginiamo, ad esempio, di determinare il valore di un buono postale di 1.000 € emesso 5 anni e 3 mesi fa con un rendimento dello 0,50% lordo. Avremo:

  • i = 0,005
  • t = 5
  • n = 2 (ricorda che gli interessi “scattano” ogni due mesi.

Il valore del buono sarà pari a 1.026,11 € lordi. Una volta sottratta l’imposta del 12,50% avremo che il rendimento netto sarà di 1.022,84 €.

Differenze con il valore stampato sul cartaceo

I vecchi buoni della serie “O” o della serie “P” offrono valori di rimborso inferiori a quelli stampigliati sul retro del titolo cartaceo. Infatti il decreto Decreto del Ministro del Tesoro del 13 giugno 1986 ha modificato retroattivamente i tassi di interesse rispetto ai valori in vigore al momento dell’emissione. Ciò ha comportato una riduzione dei saggi annuali. Occorre però ricordare che i titoli emessi venti o più anni fa presentano ottimi rendimenti, se visti con gli occhi di oggi.

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Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari.

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