Tutti vogliono i Bund per fare investimenti sicuri. Tuttavia la repentina discesa delle quotazioni potrebbe spazzare via l’illusione della sicurezza.
L’assurdo andamento del Bund
Il Bund tedesco sembra aver perso la sua teutonica freddezza. Le sue quotazioni, infatti, hanno iniziato a correre all’impazzata fino a trascinare i rendimenti in territorio negativo.
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Il grafico che segue mostra, in sintesi, l’andamento della quotazione del Bund in scadenza nel 2030:
Dopo aver raggiunto l’irrazionale prezzo di 189 ad aprile 2015 il titolo è ridisceso, stazionando su valori elevati. Troppo, per non affermare che siamo di fronte ad una bolla speculativa.
Per anni investitori ed economisti hanno pensato che un bond con tassi negativi fosse un assurdo. Tuttavia, dopo che il fenomeno si è verificato, la gente ci ha fatto il callo.
I timori di una nuova crisi finanziaria hanno creato l’assurda situazione che stiamo vivendo. Intendo dire che oggi gli investitori rinunciano a parte dei loro soldi pur di comprare un titolo ritenuto sicuro.
Essi dimenticano tuttavia che un’obbligazione tripla A può solo scendere di livello, perdendo valore rapidamente.
I Bund tedeschi e l’NGEu
Next Generation Eu è il così detto Recovery Fund. Si tratta, in sintesi, del primo esempio di condivisione del debito europeo contratto per fronteggiare la crisi da COVID.
In particolare la Commissione Europea emetterà titoli di debito comunitari per reperire i mezzi finanziari necessari. Essi, probabilmente, avranno lo stesso rating del Bund, facendo concorrenza a quest’ultimo.
A titolo di esempio il trentennale del MES, titolo comunitario già esistente, offre un rendimento dello 0,34% contro lo 0,08% del Bund con stessa durata. Inoltre investitori, fondi ed ETF dovranno fare spazio ai nuovi titoli nei loro portafogli. Ciò provocherà una pressione ribassista sul titolo tedesco.
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Folle nel breve, razionale nel lungo
I mercati finanziari ci hanno da tempo abituati a momentanee sospensioni della ragione. Ma questi “momentary lapse of reason” finiscono, prima o poi. E lo fanno in modo doloroso.
Se l’obiettivo è la sicurezza è possibile rimpiazzare i Bund con l’investimento in oro, come insegniamo nei nostri corsi di formazione. Il grafico che segue mostra l’andamento comparato delle due attività:
La correlazione tra oro e bund è piuttosto alta e stabile. In breve essa staziona intorno al 50 – 60%. Sebbene per alcuni periodi l’oro abbia sottoperformato il bund, nel lungo andare esso ha offerto rendimenti maggiori.
Il metallo, in breve, è una valida alternativa per quella parte di portafoglio che funge da compensazione all’altra investita in attività rischiose.
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari