Btp in bilico: rapporto debito Pil al 157%, deficit all’8,80% e rischi per la tenuta del rating. Tutte le mosse dell’investitore consapevole.
I BTP e il “maledetto” rapporto debito/PIL
La crisi pandemica innescata dal COVID 19 ha offuscato il quadro, già complicato, della finanza pubblica italiana. Il rapporto tra debito e PIL, in sintesi, è schizzato al 157%.
Poiché il rimbalzo del prodotto interno lordo del 6%, secondo precedenti previsioni, non ci sarà, abbattere il rapporto è arduo.
Non sai che pesci pigliare con i BTP? Imposta una strategia di investimento efficace.
Il MEF stima che nel 2022 e nel 2023 il rapporto debito/PIL scenderà del 2%. Ma nel frattempo questa incertezza si abbatte sui BTP, che potrebbero perdere rapidamente quota.
2021: BTP in bilico?
Per la prima volta, a gennaio, il decennale italiano ha un rendimento superiore all’omologo greco. In definitiva, nonostante le rassicurazioni dei politici, la situazione non è del tutto rosea.
Ad esempio il rischio concreto è un ritorno all’austerity una volta terminata la fase critica. In altri termini il Patto di Stabilità, al momento sospeso, potrebbe venire velocemente ripristinato.
Se, nel frattempo, ci saranno attacchi speculativi contro l’Italia, i BTP potrebbero perdere rapidamente valore. Anche perché l’ombrello della BCE potrebbe non essere più così efficace, soprattutto dopo le recenti dichiarazioni di Lagarde.
Il ruolo dei regolatori
“Se le condizioni di finanziamento favorevoli possono essere mantenute mediante flussi di acquisti di attività che non esauriscano la dotazione nell’orizzonte degli acquisti netti del Pepp, non sarà necessario utilizzare appieno la dotazione“. Un comunicato criptico da parte della BCE che apre a nuovi scenari.
La miglior strategia di investimento in tempi turbolenti.
In definitiva il piano di acquisto di BTP, che ne ha sostenuto le quotazioni, potrebbe rallentare. In aggiunta Fitch, una delle Agenzie di Rating, ha recentemente affermato che senza l’approvazione del Recovery Plan il giudizio sull’Italia è a rischio.
I BTP, come è noto, sono ad un passo dal diventare “titoli spazzatura”. Ciò comporterebbe una loro vendita massiccia da parte degli investitori istituzionali che non possono avere obbligazioni non investment grade.
Moody’s è dello stesso avviso. L’Agenzia, infatti, scrive che l’assorbimento efficace e tempestivo” dei fondi del piano Next Generation Eu è “elemento chiave per migliorare il basso potenziale dl crescita dell’economia italiana”.
Cosa fare con i BTP?
Sebbene non esista una risposta univoca, in linea di massima oggi è bene essere prudenti. Mi riservo di condividere consigli operativi dettagliati e analisi più approfondite all’interno della newsletter settimanale INVESTO.
Tuttavia oggi è bene non eccedere con i BTP. Chi li ha comprati per ricavare delle cedole potrà tenerne una parte. Bisognerà però valutare le quotazioni attuali. A volte può accadere che il prezzo sia così alto da condensare in un solo colpo tutte le cedole future. In quel caso è meglio vendere subito i titoli.
Chi, invece, non ha ancora BTP in portafoglio ai prezzi di oggi potrà evitare di comprarli. Il rendimento, infatti, non giustifica per nulla i rischi. Fossero anche solo quelli relativi alle fluttuazioni di prezzo.
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari