Dal 1995 al 2019 la Berkshire Hathaway ha ridotto la sovraperformance rispetto all’S&P 500. L’Oracolo di Omaha alle prese con la grande sfida della gestione passiva e con una domanda ancora più importante: conviene investire nel titolo? Ed esso va considerato come un’azione normale o come un’alternativa ad un ETF sull’S&P 500?
Cos’è la Berkshire Hathaway
Nota come la cassaforte di Buffett, la Berkshire Hathaway è la holding di partecipazioni attraverso la quale l’Oracolo di Omaha, il più grande investitore al mondo, fa le sue operazioni. Sebbene all’origine fosse una società tessile, essa ha cambiato pelle nel 1962 quando Buffett entrò nel capitale azionario. Contrariamente a ciò che si potrebbe pensare, infatti, Warren Buffett non gestisce fondi di investimento. Vedremo, tuttavia, che per come è strutturata l’azienda, investire in azioni Berkshire equivale a prendere posizione sull’intero indice azionario USA.
Intendo dire che per essere “seguiti” da lui occorre comprare azioni della Berkshire Hathaway. Il titolo è disponibile in due classi, A e B, con diverso taglio. Chi le compra otterrà gli stessi risultati di Buffett. Ma la Berkshire è anche una comune società quotata con fondamentali propri che vale la pena esaminare.
Disclaimer: Bert Consulting SCF, la società di consulenza finanziaria indipendente che detiene il brand Segreti Bancari ha consigliato ai propri clienti di investire nel titolo.
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L’asset allocation di Berkshire Hathaway
La Berkshire Hathaway ha dei fondamentali ottimi, che riflettono la politica di gestione prudente di Buffett e del suo defunto socio Charlie Munger. Investire in azioni della società equivale ad assumere lo stesso Buffett ed il suo tema come gestori del proprio denaro. Ciò è conveniente per tre ragioni:
- competenza: lo stile di Warren è inconfondibile, mentre il suo metodo gli ha permesso di diventare uno dei più grandi investitori mai esistiti;
- costo basso: a differenza di un fondo comune, il cui costo arriva tranquillamente al 3% l’anno, farsi gestire da Buffett virtualmente non costa nulla. Sommando il suo stipendio ai benefit aziendali arriveremo ad un onere di circa lo 0,01% l’anno o poco più;
- coerenza: lo stesso Buffett ha investito il suo intero patrimonio nella sua azienda, a differenza di molti gestori di portafoglio che non mettono i soldi nel fondo che loro stessi gestiscono.
Il portafoglio della società, che ad agosto 2024 aveva una capitalizzazione di 958 miliardi di $, risulta così ripartito:
- azioni quotate: 267 miliardi di $
- liquidità: 381 miliardi di $
- attività private non quotate: 310 miliardi.
L’ultimo valore, non essendo pubblico, è stato ricavato per differenza partendo dalla capitalizzazione complessiva e sottraendo gli altri due. La quota azionaria dell’azienda ammonta al 60% circa, mentre la liquidità al 40%. Commenteremo più avanti questi dati, per trarre lezioni utili anche per l’investitore “fai da te”.
Berkshire Hathaway: rendimento
In una delle primissime edizioni di INVESTO abbiamo fatto un confronto tra l’andamento della Berkshire Hathaway e l’indice della borsa americana.
La tabella che segue, presa dalla newsletter, mostra una cosa davvero interessante:
Nonostante il grande Buffett sia riuscito a battere l’indice per un lunghissimo periodo di tempo, il suo tocco magico perde smalto a partire dagli anni ’90. Da quella data, infatti, il valore della gestione attiva della Berkshire Hathaway, seppur positivo, si è “appiattito” sull’indice.
Lo stesso Buffet, inoltre, ha comprato 12,7 miliardi di dollari dell’ETF SPDR S&P 500, mentre ha investito 12,7 miliardi nell’ETF Vanguard su S&P 500 sdoganando, di fatto una gestione semi passiva.
Comprare azioni Berkshire Hathaway conviene?
Investire nel titolo secondo noi è conveniente perché ti permette sia di prendere posizione sull’intero listino americano, sia di fare un investimento alternativo sfruttando i vantaggi offerti da una società privata, libera dai limiti che gravano sui tradizionali fondi comuni di investimento.
Anzitutto la società ha un beta di 0,80. Ciò significa che in caso di ribasso dell‘indice S&P 500 l’azione prenderà circa l’80% del ribasso, difendendo il capitale. Ciò è coerente con la filosofia di gestione che preferisce aziende tradizionali, con una storia di utili consolidata alle spalle. Ma a questo si aggiungono i seguenti punti di forza:
- concretezza: Buffett preferisce aziende che paghino utili oggi, piuttosto che puntare sulla capacità di prevedere in anticipo quali saranno le società vincenti di domani. Mentre il futuro è tutto da scrivere il presente è una realtà inconfutabile, come lo sono i dividendi che Berkshire incassa dalle aziende in cui ha investito;
- reinvestimento degli utili: la holding non paga dividendi ma reinveste, in modo sistematico, la liquidità che incassa. Questo permette sia di ottimizzare la fiscalità in capo agli azionisti-investitori, sia di sfruttare l’effetto della capitalizzazione composta nel lungo periodo;
- equilibrio: nell’estate 2024 Buffett ha venduto una grossa fetta delle azioni Apple che Berkshire aveva in portafoglio, in quanto riteneva che il suo rapporto prezzo/utili fosse troppo alto, ma non ha chiuso del tutto la posizione. Si sarebbe trattato, in breve, di un gesto troppo avventato. Inoltre nessuno in Berkshire si basa sulle previsioni future per decidere dove e quanto investire;
- consapevolezza del trend secolare: il fatto che nel lungo andare il mercato azionario USA cresca sempre è ben noto a Buffett. Questi, infatti, non liquida tutte le azioni quando crede che il mercato stia per scendere ma adotta un approccio flessibile, aumentando o riducendo la quota complessiva di azioni sul portafoglio;
- pazienza: non vincola la liquidità ma la tiene pronta per essere investita al momento opportuno. E gli unici impieghi presi in considerazione sono, per lo più, i buoni del Tesoro Usa. Buffett sa benissimo che sono le azioni il “driver” di rendimento.
Come gestire il “dopo” Buffett
Una delle domande che i nostri clienti ci pongono, quando consigliamo loro di comprare azioni della Berkshire, riguarda cosa potrà succedere quando il mitico Warren non sarà più su questa Terra. Stiamo parlando, infatti, di un uomo con più di 90 anni il cui socio è deceduto recentemente.
Io credo che se la vita terrena dell’ideatore della strategia della Berkshire è limitata, il metodo Buffett sopravviverà nel tempo. Anche se non ho le prove per affermarlo credo fermamente che sia il “Team” dell’azienda a prendere decisioni, facendo proprie le regole impostate dallo stesso fondatore. Non credo che ci siano pertanto grossi problemi.
Per questo siamo qui…
Era il 7 dicembre del 2009 quando pubblicammo il nostro primo articolo su blogspot. Una data simbolica, perché a Milano è festa patronale e Milano è la capitale della finanza. Da allora non abbiamo mai interrotto la nostra missione per aiutarti ad investire in modo diverso, usando la testa e non lo stomaco e credendo nella semplicità.
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Giacomo Saver – CEO Segreti Bancari