Beni rifugio: una guida completa per investire “al sicuro” i tempi di incertezza

6 Maggio 2024

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Investire bene significa proteggere il proprio capitale da avversità improvvise che possono creare volatilità. Per questo ci sono i beni rifugio che a prescindere dal momento in cui leggerai questo contenuto dovranno far parte del tuo portafoglio.

Cos’è un bene rifugio?

Un asset sicuro è un’attività finanziaria che viene considerata stabile durante periodi di turbolenza economica e finanziaria. Questi asset, infatti, mantengono o aumentano il loro valore quando gli investimenti tradizionali, come azioni o obbligazioni, subiscono perdite significative.

Importanza di inserire asset sicuri in portafoglio

Gli investitori cercano beni rifugio per diversi motivi:

  1. protezione del capitale: durante periodi di instabilità economica o di crollo dei mercati, i beni rifugio forniscono una forma di protezione del patrimonio, aiutando gli investitori a preservare i loro beni anche da un punto di vista della serenità psicologica;.
  2. diversificazione del portafoglio: poiché gli asset sicuri si muovono in modo sfasato (o decorrelato) rispetto agli investimenti tradizionali, come azioni e obbligazioni, avere una quota di beni rifugio in portafoglio permette di aumentare la diversificazione complessiva, aumentando il rendimento atteso e riducendo i rischi globali;
  3. rendimento stabile: molti degli asset che vedremo offrono rendimenti stabili nel lungo termine, indipendentemente dalle condizioni del mercato. Questo li rende attraenti per gli investitori che cercano un flusso costante di reddito.

ATTENZIONE, ci sono alcune cose che devi sapere se vuoi migliorare la redditività dei tuoi investimenti. Scoprile qui.

Alternative per investire

Esistono diverse opzioni per investire in strumenti finanziari che mettano in sicurezza il tuo portafoglio, anche nei momenti più cupi:

  1. oro: il metallo è uno dei beni rifugio più tradizionali e ampiamente utilizzati. È considerato un’assicurazione contro l’inflazione e le turbolenze finanziarie globali. Esso, infatti, tende ad apprezzarsi soprattutto in caso di crisi economica o finanziaria (vedi, ad esempio, il 2007 – 2008);
  2. argento: simile all’oro, il metallo è usato anche in ambito industriale. Esso, tuttavia, è meno protettivo nella “testa” di parecchi investitori. Inoltre la sua quotazione tende a seguire quella del “gold”;
  3. titoli di stato di emittenti solidi: i bond emessi da Governi con tripla A di rating sono acquistati dagli investitori per proteggere il proprio capitale. Essi, tuttavia, offrono rendimenti molto bassi. A titolo di esempio è utile ricordare i Bund con rendimento negativo negli anni 2016 – 2022;
  4. valute forti: dollaro americano, sterlina inglese e franco svizzero si apprezzano tradizionalmente nei momenti di volatilità sui mercati. Quando si crea panico, infatti, si innesca un fenomeno detto “flight to quality” che spinge gli investitori a cercare porti sicuri dove parcheggiare i loro soldi. Le valute sono uno di questi approdi;
  5. obbligazioni investment grade: anche i corporate bond, se emessi da società con rating di credito elevati, sono considerate relativamente sicure e possono offrire un reddito costante;
  6. fondi comuni di investimento obbligazionari: grazie alla grande diversificazione i fondi proteggono il capitale dagli effetti di una eventuale crisi finanziaria. Tuttavia presentano due tipi di problemi. In primis ci sono costi elevati. Inoltre il gestore potrebbe essere tentato di comprare bond ad alto rischio per migliorare la performance, con effetti negativi sul rendimento in caso di instabilità.

Considerazioni da fare prima di investire in beni rifugio

Prima di investire in beni rifugio, gli investitori dovrebbero considerare alcuni fattori chiave:

  1. obiettivi di Investimento: gli investitori devono valutare se cercano protezione del capitale, reddito stabile o entrambi;
  2. tolleranza al rischio: anche se considerati sicuri, i beni rifugio possono comunque subire elevate fluttuazioni di valore. Gli investitori dovrebbero valutare la propria tolleranza al rischio prima allocare parte delle proprie disponibilità;
  3. diversificazione: è importante diversificare il portafoglio evitando l’eccessiva concentrazione degli asset. Per questo è bene non superare una certa soglia di attività “sicure”;
  4. costi e commissioni: ricorda di tenere d’occhio i costi associati ad ognuna delle alternative di cui ti ho parlato. Le commissioni di gestione, infatti, deprimono il guadagno finale che otterrai, a parità di andamento del mercato sottostante.

I nostri consigli

Ha senso investire in attività sicure? Che peso dare loro all’interno di un portafoglio ben equilibrato e quali sono i rischi cui si va incontro? Mettiamo i puntini sulle i su questi aspetti davvero importanti. Per prima cosa diciamo che ha senso inserire degli investimenti alternativi solo se il capitale sottostante è rilevante. Qualora non lo fosse è meglio puntare sul rendimento scegliendo azioni e obbligazioni, trascurando la protezione offerta dagli asset prudenti.

In secondo luogo, a nostro avviso, gli asset rifugio dovrebbero avere un peso compreso tra un minimo del 5% ed un massimo del 10%. Superata questa soglia, infatti, la scarsa redditività dei prodotti in condizioni di mercato crescente, che per fortuna sono la norma, farebbe scendere la performance dell’intero portafoglio.

L’unico asset che secondo noi vale la pena avere in portafoglio è l’oro. Crediamo sia meglio evitare le altre forme di riserve di valore. Bene, inoltre, usare ETC controllando che la replica si fisica e che ci sia il metallo come sottostante. In questo modo si eviteranno rischi aggiuntivi legati al contango, ad esempio.

Infine ricorda che gli asset protettivi sono infruttiferi. Ciò significa che il loro valore scende nelle fasi in cui i tassi di interesse reali crescono. Tienine conto nella tua strategia complessiva evitando di aumentare l’esposizione quando i rendimenti sono in salita.

Per questo siamo qui…

Era il 7 dicembre del 2009 quando pubblicammo il nostro primo articolo su blogspot. Una data simbolica, perché a Milano è festa patronale e Milano è la capitale della finanza. Da allora non abbiamo mai interrotto la nostra missione per aiutarti ad investire in modo diverso, usando la testa e non lo stomaco e credendo nella semplicità.

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Giacomo Saver – CEO Segreti Bancari

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