Articolo aggiornato il 1 settembre 2021
Una guida semplice ma completa su cosa fare con le azioni, investimenti, conti correnti e obbligazioni MPS dopo la “scandalosa” proposta di acquisizione da parte di Unicredit.
Ultime notizie MPS
Le vicende relative alla banca Monte dei Paschi hanno subito un’accelerazione, nelle ultime settimane Unicredit è disposta a comprare una parte dell’istituto rigettando però i crediti deteriorati che rappresentano il lato più spinoso della questione.
Le ultime notizie, disponibili a fine agosto 2021, etichettano l’operazione “predatoria” di Unicredit come una sorta di bail-in mascherato. Con la politica sotto pressione per le vicende dell’Afghanistan dal lato Monte Paschi tutto tace. Non ci sono news dell’ultim’ora da segnalare, ma è opportuno approfittare del momento per capire cosa fare con MPS, sia dal punto dell’azionista che dell’obbligazionista che del risparmiatore.
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Prima di vedere quali potrebbero essere gli effetti dell’operazione sulle azioni Monte del Paschi di Siena, sulle obbligazioni subordinate MPS e sulle ordinarie, facciamo un riepilogo della situazione con il nostro personale punto di vista.
L’esordio in borsa di MPS
La fine del millennio sembrava segnare un punto di svolta nella gestione della banca. Il collocamento delle azioni presso il pubblico dei risparmiatori, e la conseguente quotazione in borsa, fu accolta con grande clamore. Era maggio del 1999 e ci trovavamo all’alba dell’esplosione della grande bolla speculativa.
Monte dei Paschi cavalcò l’onda dell’euforia fino a collocare prodotti di dubbia qualità, che le procurarono guai seri negli anni successivi. Parlo dei famigerati contratti My Way e 4 You.
Gli effetti della Grande Crisi sul Monte
La crisi del 2008 e quella dell’Euro del 2011 ebbero ripercussioni pesanti sulla banca. Questa iniziò ad accumulare perdite, mano a mano che i crediti deteriorati finivano nel baratro dell’insolvenza. I vari managers che si susseguirono negli anni non riuscirono a tirare fuori la banca dal guado.
La bocciatura in seguito agli stress test condotti dalla BCE misero a nudo una situazione in rapido peggioramento. L’intervento pubblico fu necessario per tamponare l’emorragia di denaro.
Dopo la nazionalizzazione avvenuta in seguito al decreto del 22 dicembre 2016, il futuro del Monte dei Paschi appariva quanto mai incerto. Chi aveva azioni della banca, chi aveva sottoscritto le sue obbligazioni e gli stessi correntisti andarono in subbuglio. Il timore di un default, infatti, avrebbe bruciato i risparmi di molti. Per lo meno dei creditori che avevano sui conti oltre 100.000 €, degli azionisti e degli obbligazionisti.
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Unicredit, il cavaliere oscuro
L’arrivo di un cavaliere bianco in grado di prendere le redini della banca e risanarla fu subito scongiurato. Banca Intesa, reduce dalla fusione con UBI, non era nelle condizioni di prendere MPS. Così le pressioni nei confronti di Unicredit aumentarono. Alla fine quest’ultima si fece avanti con una proposta indecente.
In breve l’offerta consiste nel prendere la parte buona del Monte dei Paschi facendo confluire le attività scadenti in una “bad bank“, probabilmente a conduzione pubblica. Ma cosa capiterà alle azioni MPS e alle obbligazioni? Non possiamo che fare delle ipotesi. Quelli che seguono sono i nostri commenti su MPS.
Montepaschi oggi
La banca più antica del mondo, con una tradizione millenaria, è in procinto di sparire. L’incorporazione in Unicredit, infatti, sarà parziale. Inoltre se si farà strada la via della fusione è molto probabile che il marchio MPS scompaia per sempre.
Gli interessi in gioco sono moltissimi e i politici dovranno decidere chi penalizzare di più e chi di meno. A mio avviso la creazione di una bad bank che raccolga i crediti deteriorati dell’Istituto avrà conseguenze sul bilancio pubblico e sulle tasse che andremo a pagare.
In altri termini la collettività pagherà lo scotto della bocciatura del Monte dei Paschi agli stress test, mentre i soggetti coinvolti (azionisti, correntisti e obbligazionisti) in teoria saranno quelli più tutelati. Anche se in modo diverso.
Il futuro difficile delle azioni MPS
Le azioni MPS saranno quelle più direttamente coinvolte nell’operazione. Due sono gli scenari possibili. Da un lato l’azzeramento del loro valore, in caso di chiusura definitiva dell’istituto, oppure la conversione in azioni Unicredit.
Questa seconda ipotesi, in breve, è la più probabile. Ciò però non implica che non ci saranno perdite. In aggiunta alle reazioni che il mercato avrà nei confronti delle azioni coinvolte, è possibile che il concambio sia abbastanza penalizzante. Chi ha azioni MPS secondo me farebbe bene a venderle subito, uscendo da una situazione paludosa che rischia di peggiorare sempre più.
Resta sempre aggiornato, in chiave operativa, grazie alle analisi indipendenti ed ai pareri autorevoli di INVESTO.
Obbligazioni MPS: quali i rischi?
Le obbligazioni senior MPS in teoria non dovrebbero subire contraccolpi. Se Unicredit ingloberà la banca, lasciando fuori i soli crediti deteriorati, è possibile che si accolli anche il peso dei bond in circolazione. Inoltre l’annullamento del valore delle obbligazioni bancarie ha un peso molto alto nei confronti dell’opinione pubblica.
In definitiva i politici preferiranno, a mio modesto parere, evitare di venire travolti dall’ennesima protesta.
Le obbligazioni subordinate MPS, invece, potrebbero subire una sorte diversa. In definitiva si tratta di una categoria di titolo già di per sé rischiosa. Inoltre l’ammontare in circolazione potrebbe non essere così elevato da suscitare una reazione forte nella popolazione.
È possibile, quindi, che le MPS obbligazioni subordinate subiscano un default parziale. Ma non è detto. Occorrerà vedere quali saranno i termini dell’accordo tra MEF e Unicredit.
MPS: cosa rischiano i correntisti?
I correntisti, credo, rischino poco o nulla. Per lo meno dovrebbero essere tutelati i risparmiatori inconsapevoli, ossia coloro che hanno sul conto meno di 100.000 €. Tale, infatti, è la soglia di protezione offerta e garantita dal Fondo Interbancario.
I soggetti che hanno cifre superiori ferme sul conto faranno bene a spostarle al più presto, in modo prudenziale.
Investimenti MPS: semaforo verde
Gli investimenti presso Monte Paschi sono sicuri dal punto di vista della solvibilità dell’emittente. I fondi Anima sono sicuri, così come lo sono le polizze di Axa.
Nel caso tu abbia dei prodotti del risparmio gestito collocati da MPS non devi preoccuparti, per il semplice fatto che non sei né azionista della banca né vanti un credito nei confronti della stessa. Semplicemente hai comprato dei prodotti finanziari che Monte Paschi vende, ma che non sono direttamente riconducibili ad essa sotto il profilo patrimoniale.
Se hai un piano di accumulo sui fondo venduti dalla banca continua pure a seguirlo. Semmai il problema sta nell’efficienza dei prodotti e nella loro ottimizzazione.
Think different. Invest differently.
Giacomo Saver – CEO di Segreti Bancari